In Italia è Padel mania! Scopriamo insieme le radici di questa nuova passione nazionale
Il Padel è lo sport del momento, una realtà in continua crescita capace di farsi largo tra gli appassionati nonostante la pandemia ed i continui lockdown.
Ma, sebbene si tratti solo di uno sport di puro divertimento, se analizzata con maggiore attenzione, si scoprirà che quella del Padel è diventata a tutti gli effetti una vera e propria mania dai dati analitici senza precedenti!
Solo nel 2015, le richieste di prenotazione per giocare a Padel in Italia erano meno di una ogni tre giorni (si stima solo 99 in tutto). Pochi anni dopo, nei primi cinque mesi del 2019, le domande avevano già toccato quota 85.000.
Questi sono numeri, rendono bene l’idea di come il Padel sia diventato in brevissimo tempo uno degli sport più amati dagli italiani, fanatici e non, con oltre 1.800 campi a disposizione in tutta la nostra Penisola.
Ma non è finita qui: secondo alcune rilevazioni statistiche, il Padel rappresenta ad oggi il 25% del business del settore sportivo amatoriale del nostro paese, con la più alta percentuale di crescita attualmente in attivo.
Sempre maggiore è infatti la diffusione capillare sul territorio nazionale: se il Lazio, a partire dal Roma Capitale, resta capofila tra le aree con il maggior numero di praticanti, la Lombardia, l’Emilia Romagna ed il Piemonte sono le Regioni dove l’aumento di popolarità della disciplina si fa più fragorosa.
A seguire, sono notevolmente in aumento anche la Sicilia, la Sardegna, la Puglia e la Toscana.
Ma perchè questo gioco piace così tanto?
Si dice che già a fine diciannovesimo secolo, durante la “corsa alle colonie”, a bordo dei velieri che solcavano gli oceani, i marinai della flotta inglese si scambiassero una pallina con un remo, sfruttando le pareti della stiva.
Il nome, originariamente “paddle” nacque poi a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento per merito del reverendo newyorkese Frank Beal, il quale fece impugnare ai bambini degli attrezzi in legno a forma di pala (denominati “paddle racquet”), riducendo le dimensioni del campo da tennis e utilizzando recinzioni metalliche.
Si dice che questa variante del tennis fu subito apprezzata dalla gran parte della classe borghese statunitense dell’epoca e a Brooklyn, nel 1924, già lo stesso Mr. Beal fu direttore di un campo da gioco di paddle.
Fu così che negli anni 60, Enrique Corcuera, un ricco proprietario terriero del Messico, decise di affiancare alla sua villa di Estipac un campo da tennis, in cui poter dilettarsi con amici e compagni di caccia.
La leggenda vuole che il messicano sbagliò nella valutazione dello spazio e non considerò la presenza dei muri, trovandosi costretto quindi ad adattare successivamente il campo da gioco.
La vera invenzione arrivò poi con la decisione di utilizzare il muro stesso come parte integrante del gioco. Cosi, dopo un rimbalzo prima nel campo avversario e poi eventualmente sul muro, il gioco poteva continuare senza noiose e continue interruzioni.
Quando nel 1974 il principe Alfonso di Hohenlohe fece visita in vacanza ad Enrique, ebbe l’opportunità di provare la nuova disciplina e capì in fretta che si trovava di fronte a qualcosa di totalmente innovativo. Gli piacque a tal punto da far costruire due campi con uguali caratteristiche nel suo privato Hotel di Marbella.
Il nuovo sport sbarcò quindi prima in Spagna e poi, dal 1975 in poi trovò grande fortuna in Argentina grazie al miliardario Julio Menditegui; fino all’esplosione definitiva sul finire degli anni 80.
L’asse Madrid-Buenos Aires divenne quindi fondamentale per la crescita del Padel da anzitempo fino ai giorni nostri.
Il 12 luglio 1991 è nata l’International Padel Federation che da allora controlla tutti i tornei ufficiali di questo splendido sport.
L’associazione dei professionisti è denominata World Padel Tour e comprende sia il circuito maschile che femminile, dove i giocatori sono inseriti in un ranking mondiale che si basa sui risultati ottenuti nel disputare i tornei.
Anche in Italia si disputano campionati a squadre a livello nazionale tra Serie A, Serie B e Serie C, mentre in divisione regionale o interregionale c’è la Serie D.
Oggi, la differenza la fa poi l’estensione profonda della pratica di questo sport a livello amatoriale. Facciamo riferimento ad una realtà che ha tutte le carte in regola per soppiantare il “mito del calcetto” tra gli sport maggiormente praticati dal nostro paese nel tempo libero.
A riprova di tale fatto, il Padel ha saputo sopravvivere anche alla pandemia da Covid-19.
Essendo uno sport dove il contatto tra giocatori viene ridotto al minimo, ai campi da Padel è stata concessa la riapertura in tempistiche molto più brevi rispetto ad altre discipline e, mentre moltissimi di noi ingannavano il tempo e la noia tra i videogiochi o le piattaforme di scommesse online, come ad esempio Admiralyes, in tanti si sono avvicinati al Padel spinti dalla curiosità e non hanno più fatto marcia indietro.
Oggi sono tanti anche gli sportivi di spicco a praticare assiduamente questo sport, al punto da diventarne testimonial indiretti nella nostra penisola. Da Francesco Totti a Zlatan Ibrahimovic; da Paolo Maldini, a Christian Vieri, passando per Lele Adani, Massimo Oddo, Gianluca Zambrotta e tanti altri ancora.
Insomma, tutti amano il Padel! Non ti è venuta voglia di provarci anche tu?