Formazione

Venture Capital: cos’è e perchè è importante nel mondo startup

Venture Capital: cos’è e perchè è importante nel mondo delle startup, nel post a cura di StartUp Mag

Le startup innovative per poter sopravvivere e crescere nel tempo hanno bisogno di capitali. Senza questi (e ovviamente insieme ad altre risorse e variabili, oltre che a un piano strategico ben congeniato) non riuscirebbero ad andare avanti e a sviluppare la propria idea di business. Un elemento molto importante per la sopravvivenza della startup è il venture capital, uno strumento finanziario utilizzato per finanziare le neonate attività imprenditoriali. Questo strumento nasce inizialmente negli anni ’50 e negli ultimi tempi ha conosciuto un forte incremento, soprattutto a seguito del boom delle dot.com negli anni 2000. Meno società raccolgono questi fondi ma i round sono davvero alti. Dal lato della raccolta, i fondi di venture capital raccolgono ogni anno miliardi di dollari, con il mercato delle exit il quale ha conosciuto anch’esso un forte incremento nell’ultimo periodo.

Vediamo insieme, in questo post a cura di StartUp Mag, cosa si intende per venture capital e alcune curiosità sull’argomento: bentornati sul nostro portale!

Cos’è il venture capital e storia

Il venture capital è una forma di investimento operato da enti economici, che finanzia imprese ad elevato rischio di fallimento ma che allo stesso tempo promettono ritorni economici molto elevati. Questa forma di finanziamento alle imprese nasce nel Secondo Dopo-Guerra e vede un suo sviluppo a partire dagli anni ’70, grazie all’ascesa delle società di personal computing. La prima società ad offrire questa forma di finanziamento è stata l’American Research & Development Corporation (ARD), fondata nel 1946 da un professore di Harvard. L’obiettivo era quello di attirare i capitali privati e convogliarli nelle startup. Successivamente questo compito viene ereditato da Stanford, che inizia a raccogliere capitali utili a finanziare le imprese, dal Dipartimento di Difesa Americano.

A questo segue il programma Small Business Investment Act del 1958. Ma la vera svolta, come anticipato in precedenza, avviene a partire dagli anni ’70 con lo sviluppo di società di personal computing e informatica, che hanno bisogno di capitali elevati per lo sviluppo delle proprie attività e che vengono così finanziate dai venture capitalist.

Con il boom delle società digitali e innovative, questo strumento è divenuto ormai prassi consolidata, grazie anche ad alcuni interventi legislativi volti a favorirne lo sviluppo.

Come funziona il venture capital

Come funziona il processo di venture capital? E come vengono finanziate le imprese che vi prendono parte?

Il processo viene suddiviso in 5 fasi (secondo quanto riportato dal libro di Eleonora Chioda e Tiziana Tripepi “Silicon Valley , sogna, credici, realizza” edito da Hoepli):

  1. Una società costituisce un fondo di venture capital, raccogliendo dei capitali da diversi investitori istituzionali attraverso i General Partner;
  2. Questi investono in una serie di startup in un processo chiamato “semina”, ottenendo in cambio una parte del capitale delle stesse;
  3. I General Partner seguono attivamente la vita delle startup che hanno nel proprio portafoglio di investimenti;
  4. Se e quando le startup aumentano di valore, si realizza la cosiddetta Exit, ossia vengono vendute le quote acquistate in precedenza;
  5. Il fondo guadagna una commissione, in parte fissa e in parte variabile. La parte fissa viene versata dall’investitore ed è una fee periodica, mentre quella variabile dipende dal profitto realizzato secondo una quota percentuale, precedentemente stabilita;

Quindi tutto si basa sulla scommessa che viene fatta dal fondo su un insieme di startup innovative. I rendimenti seguono la Legge di Pareto. Alla base del venture capital vi è la Legge di Potenza, secondo la quale, visto anche l’elevato rischio di fallimento delle startup, poche entità di successo coprono le perdite e consentono di far guadagnare il fondo rispetto al totale delle startup finanziate. Quindi pochi esempi di successo coprono e ricompensano tante e troppe entità che invece non ce la fanno.

Secondo Marc Andreessen, un noto venture capitalist, in media su 200 società finanziate, solo 15 ripagano il fondo, con oltre il 95% del rendimento.

Quindi se tutto sembra a forte rischio (e forse lo è), il venture capital consente di ottenere grandissimi guadagni da chi riesce a scommettere sull’entità giusta, o magari sull’unicorno di turno.