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Videogiochi e sport: come i giochi elettronici stanno influenzando l’industria sportiva

I videogiochi sono una delle fonti di intrattenimento online più comuni e apprezzate dagli utenti. Di questi possiamo trovarne molteplici tipologie, differenti sia nel prezzo, sia per la modalità di fruizione. Infatti, non tutti i giochi online si giocano sulle famose console come Play Station, ma alcuni sono fatti per essere giocati su diversi device in contemporanea, come gli smartphone, anche per scelta strategica della casa sviluppatrice. 

I giochi online stanno oggigiorno influenzando l’industria sportiva come non accadeva in passato, in quanto questi sono spesso giochi sportivi divenuti dei cult, perché giocati da tantissimi. 

I videogiochi più popolari: in testa i videogiochi sportivi

Fra i giochi più amati troviamo sicuramente i giochi di sport, chiamati anche (Esports o sports digitali) come il più famoso FIFA, gioco di calcio per eccellenza, disponibile per Play Station, Pc e X Box, ma anche su Play Store con la grandissima novità del free to play di quest’anno (anche se restano funzionalità a pagamento per migliorare prestazioni e team con acquisti in app). 

In realtà i videogiochi sportivi hanno una lunga storia e sono sempre stati fra i meglio accolti dal pubblico (se vuoi scoprire la classifica dei migliori 10 videogame sportivi dai un’occhiata qui)

anche quelli meno conosciuti in Italia, Paese che avendo una lunga tradizione calcistica, apprezza più che altro videogame a tema calcio. 

Partendo dai primi giochi Anni 90, con il famoso “Madden NFL 2005”, gioco di football americano di EA sports, i giochi sportivi digitali sono stati molti e con grafiche sempre migliorate, rispetto quelle “spigolose” degli Anni 90. Anche le simulazioni di gioco sono state introdotte, ad esempio con FIFA troviamo le famose “finte calcistiche”.

Come non citare poi la grande rivalità fra PES (acronimo di “Pro Evolution Soccer”, oggi “eFootball) e il già citato FIFA. Anche PES è stato un gioco iconico che ha catturato l’attenzione di molti e creato una vera e propria fazione “pro PES” che apprezza di più quest’ultimo rispetto lo statunitense FIFA. 

PES è prodotto dalla casa giapponese Konami prodotto per la prima volta nel 1994, ma fra le critiche mosse a questo gioco cult, vi è la “giocabilità” stessa, con movimenti troppo poco realistici, rispetto FIFA. 

La passione per i digital sport, si estende poi ad altri tipi di videogiochi, i quali, seppur non trattandosi a tutti gli effetti di giochi sportivi, ne riprendono i concept, come capita con le slots online che spesso riprendono il tema calcio oppure quelli di serie TV famose come Games Of Thrones o addirittura dei videogiochi pensando a Lara Croft, senza ovviamente parlare degli eSports e di tutti i grandi titoli a essi connesssi, come nel caso di League of Legends e simili.

Come abbiamo visto quindi, il mondo del Gaming continua a non avere rivali e fatturare milioni di euro ogni anno solo in Italia, tanto da creare veri e propri trend anche lavorativi, come le start up del gaming, le quali offrono numerose opportunità lavorative. 

Proprio in Italia, più precisamente a Roma, si è svolto nel 2021, la prima edizione di un evento chiamato “CineCittà Game Hub”, sovvenzionato dalla Regione Lazio, dal Ministero della Cultura e dello Sviluppo e da Cinecittà Spa. L’evento in questione si è presentato come una rassegna delle migliori start up romane che si muovono in ambito gaming, con novità assolute ed interviste. 

Gli “eSports” e la “privatizzazione” che impatta economicamente sull’industria sportiva

A luglio del 2019 si è tenuta la Fortnite World Cup, un campionato mondiale di Fortnite, il videogioco forse più amato al mondo, al quale hanno potuto partecipare esperti gamer e non. 

Il campionato si è giocato con tanto di sponsor e montepremi in denaro per il vincitore finale…e che montepremi! 3 milioni di euro che equivale, giusto per darvi un’idea, al montepremi più ricco mai assegnato per tornei di sport tradizionali come il golf. 

Le gare digitali, per caratteristiche intrinseche, stanno diventando quindi la nuova frontiera dello sport stesso. Ovviamente queste competizioni hanno un impatto economico negativo sull’industria sportiva vera e propria, proprio a causa dei grandi montepremi messi in palio e anche dall’enorme afflusso di partecipanti che li rendono eventi internazionali. 

Le sfide digitali coinvolgono in primis gli eSports, tanto da far si che in alcuni Paesi del mondo, questi vengano trattati come sport veri e propri: negli States alcune università hanno squadre di eSports che si sfidano fra loro ed in Cina, il videogioco è diventato una forma di lavoro identificato con il nome di “eSport operator” e questo titolo identifica coloro che per professione giocano a determinati tipi di videogame identificati dallo stesso governo cinese. 

Se pensiamo quindi a queste dinamiche possiamo affermare che lo stesso sport si stia digitalizzando con una privatizzazione ed uno spostamento di focus di coloro che sono coinvolti nelle competizioni: da sportivi professionisti, a persone comuni che hanno fatto della loro casa la palestra di allenamento grazie ad uno schermo e che diventano idoli di generazioni intere grazie a capacità di gioco sorprendenti. 

Infine, un aspetto molto importante è quello dell’impatto economico che queste gare professionistiche hanno sull’industria dei videogiochi, quest’ultima la quale, si contrappone sempre di più a quella sportiva, in quanto tali eventi organizzati, diventano monetizzatili all’infinito su prodotti di punta facendo trarre un notevole profitto alle software house.