Emergenza StartUp: UK mette a disposizione 1,25 miliardi di sterline!
Emergenza StartUp: UK mette a disposizione 1,25 miliardi di sterline oggi su StartUp Mag!
Bentrovati su StartUp Mag, il sito che ti racconta le ultime novità sul mondo dell’innovazione e delle startup! Per il post di oggi vogliamo parlarvi di emergenza startup: infatti il COVID-19 sta mettendo letteralmente in ginocchio l’economia mondiale (e i cui effetti li vedremo poi a medio-lungo termine), ma soprattutto sta mettendo in crisi l’ecosistema delle startup, che già di per sé è un mondo molto fragile, perchè vive di equilibri instabili. Non si parla molto (o non si discute per niente) di startup in Italia, nemmeno in questo momento storico così delicato.
Se eravamo indietro rispetto ad altri in passato, ad oggi non possiamo che aspettarci ancora di più qualche passo indietro nello sviluppo di questo sistema, che al contrario potrebbe essere davvero foriero di uno nuovo sviluppo dell’economia nostrana.
Ma c’è chi già pensa a non disperdere tutti gli sforzi fatti finora nello sviluppo delle startup: stiamo parlando della Gran Bretagna, che già sta pensando al rilancio dell’intero ecosistema con un piano sostanzioso di aiuti economici che potrebbe salvare il salvabile. Ne parliamo oggi su StartUp Mag!
UK: pronti 1,25 miliardi di sterline per aiutare le startup
Se, come anticipato, l’economia mondiale è in crisi, c’è chi già sta pensando di sostenere le startup per aiutare una più veloce ripresa economica. Stiamo parlando del Regno Unito, che ha messo a disposizione un piano (che viene chiamato da Il Sole 24 Ore Piano Marshall delle startup) di circa 1,25 miliardi di sterline, per aiutare questa parte di economia a sostenersi in questo periodo di forte crisi.
Il panorama economico della Gran Bretagna è ad oggi preoccupante: il settore lattiero-caseario, una delle voci più importanti dell’agroalimentare e una delle poche non delocalizzate è al declino, mentre i negozi e i piccoli commercianti hanno ormai poche settimane di vita.
E quindi non bisogna perdere altro tempo: con 1 milione di persone che non hanno più reddito, occorre effettuare delle scelte e il Regno Unito ha scelto di salvare il mondo delle startup, che nel 2017 ha visto arrivare a Londra e dintorni circa 33 miliardi di sterline di investimenti in private equity e venture, di cui oltre 3 miliardi solo nel settore della Fintech.
In UK sono state registrate 660mila nuove aziende innovative nel 2018, quasi tutte startup. Un tessuto economico importante e da salvaguardare. Quindi accanto al piano governativo del “Furlough”, il congedo ai dipendenti privati pagato dallo Stato, con migliaia di aziende che hanno fatto domanda on-line per accedere ai contributi, il cancelliere britannico ha svelato anche un piano per le startup. Vediamolo nelle righe che seguono.
In cosa consiste il piano inglese di aiuto alle startup
Il piano di aiuti alle startup inglesi prevede due modalità distinte di aiuti: 500 milioni di Fondo Co-Investimento pubblico-privato, dove lo Stato mette a disposizione prestiti dello stesso ammontare di quelli che vengono elargiti dal privato. A scadenza, se l’imprenditore non restituisce la somma, lo Stato può convertirlo in equity, entrando nel capitale della startup; altri 750 milioni riguardano le disponibilità liquide per startup più piccole, che non hanno ancora una base di ricavi ma che fanno ricerca o sono ancora nella fase di sviluppo, ma hanno forte connotazione all’innovazione. In questo caso si tratta di prestiti tradizionali, attraverso le banche.
Conclusioni
Si tratta quindi di un piano di aiuti importante per permettere la sopravvivenza di quelle attività a forte connotazione innovativa, che stavano prosperando nel Regno Unito ma che sono ferme per il virus.
Magari potrebbe rivelarsi interessante applicare una procedura simile (soprattutto nella prima modalità di Fondo Pubblico-Privato) per aiutare le startup italiane da parte del nostro governo.
L’Inghilterra si sta già muovendo verso le startup: e l’Italia?