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Le differenze di comportamento sui trend digitali tra Oriente e Occidente

Le differenze di comportamento sui trend digitali tra Oriente e Occidente

Si fa un continuo discutere di Facebook e del dominio delle applicazioni americane sui mercati. Attraverso il sito Social Media Today ho letto un interessante post del quale voglio parlarvi, nel quale si discute sulle innovazioni portate avanti dai giganti della tecnologia, che cercano senza successo di emulare quanto accade in Oriente dove alcuni trend, soprattutto sui pagamenti digitali e servizi di streaming, sono in continua evoluzione. Mentre si fa streaming inoltre si possono incontrare fastidiosi blocchi. Per capire come evitarli potete leggere il tutorial scritto da Anonymster.

Non è un segreto che la società di Zuckerberg vuole offrire un maggior numero di servizi ai suoi utenti, anche attraverso l’app di messaggistica Facebook Messenger. Infatti, come ha spiegato Stan Chudnovsky, il capo di Facebook Messenger, recentemente nominato a Wired nel 2015:

“Quello che sta succedendo in Asia è d’ispirazione e non solo WeChat, ma è più in generale una dimostrazione di ciò che è possibile fare con la conversazione: da 2.000 anni in cui tutto avveniva attraverso la conversazione, poi il web è arrivato e ha rimosso in parte la conversazione nelle trattative commerciali. Andavi sui siti web, cercavi le cose da comprare ed era un merchandising molto semplice da applicare. In Asia, la conversazione non fu mai rimossa ed è un bene per il commercio.”

In Cina, WeChat è diventata l’app must-have, con oltre l’83% di tutti gli utenti di smartphone del paese che sono anche utenti attivi dell’app di messaggistica e la stessa cosa vuole fare Messenger. Ma non è solo messaggistica: tramite WeChat, gli utenti possono fare le loro operazioni bancarie, pagare le bollette, pagare le merci in negozio, fare acquisti online. L’app è diventata il coltellino svizzero della connessione digitale e, data la popolarità di applicazioni così varie nella nazione più popolosa del mondo, è logico che Facebook voglia usare questo come modello, soprattutto data l’ascesa nell’utilizzo di app di messaggistica negli ultimi tempi.

Tramite Messenger e WhatsApp, Facebook è perfettamente in grado di trasformare gli utenti in quella fase successiva di utilizzo esteso della messaggistica e, con quasi tre miliardi di utenti cumulativi tra le due app è possibile capire perché sono così desiderosi di riempire Messenger con un gamma di opzioni commerciali. Ma finora, i risultati non sono ancora soddisfacenti. L’aggiunta dei bot di Messenger non ha cambiato il modo in cui la maggior parte delle persone interagisce con l’app, mentre Facebook sta cercando di ridimensionare la quantità di opzioni disponibili in Messenger a causa delle preoccupazioni dell’utente circa la sua privacy.

Un altro esempio interessante da approfondire sull’argomento è il live-streaming. Qualche anno fa, Facebook era pazzo per i live, scatenata dall’arrivo del defunto Meerkat.

In Cina, il live-streaming sta facendo enormi affari – come riportato dal South China Morning Post:

“Il settore del live-streaming ha visto una crescita esplosiva negli ultimi due anni, con un numero di piattaforme in crescita ad oltre 100, mentre i ricavi sono aumentati da soli in 7,4 miliardi di yuan (1,1 miliardi di dollari) nel 2015 in 20,8 miliardi di yuan nel 2016. Secondo iResearch, si prevede che sarà più che raddoppiato il flusso di ricavi, fino ad arrivare a 43,2 miliardi di yuan nel 2017.”

Non ha toccato il massimo previsto, ma il fatturato in streaming in Cina ha raggiunto 4,75 miliardi di dollari nel 2017, una cifra enorme e le entrate sono raccolte attraverso una serie di metodi, ma soprattutto attraverso donazioni agli streamer.

Detto questo, l’improvviso entusiasmo di Facebook per il live-streaming ha senso ma ancora una volta, non abbiamo visto lo stesso sviluppo sui nostri mercati.

Un altro esempio: codici QR. Da noi non sono molto utilizzati ma indovina dove i codici QR sono popolari?

Dal sito di CNN:

“In Cina, i codici QR sono ovunque: utilizzati dai principali rivenditori, mercati rionali e persino mendicanti e artisti di strada”.

Le domande quindi che vi poniamo sono:

Facebook e gli altri giganti occidentali della tecnologia sono fuorviati nel cercare di spingere le tendenze del mercato asiatico nelle regioni occidentali o sono semplicemente troppo avanti per rendersi conto che diventeranno offerte molto più significative in futuro? Le aziende dovrebbero avere in programma di adottare tali strumenti in previsione del prossimo cambiamento dei consumatori oppure il cambiamento è ancora lontano? Discutiamone insieme!

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