Stop Hate for Profit: l’elenco delle aziende che hanno aderito
Stop Hate for Profit: l’elenco delle aziende che hanno aderito alla campagna contro Facebook e la sua politica
Il movimento Stop Hate for Profit sta crescendo sempre di più, mettendo a dura prova Facebook e Mark Zuckerberg, rei di non fare abbastanza per fermare la violenza in rete. Infatti, soprattutto sui temi razziali, l’azienda è accusata di non combattere i post incitanti all’odio.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la troppa “incertezza” con la quale il CEO di Facebook non ha intrapreso alcuna azione nei confronti dei post incitanti all’odio, soprattutto dei politici. Ed è così che è iniziata la protesta, che man mano ha montato sempre più inesorabile portando alla nascita del gruppo Stop Hate for Profit, anche con l’hashtag da utilizzare sui social, che chiede a gran voce un cambio di linea nei confronti del cyberbullismo e dell’odio in rete, soprattutto dopo quanto accaduto a George Floyd.
Se Twitter si è mossa nel senso giusto, addirittura arrivando a segnalare alcuni tweet del presidente degli USA, Donald Trump, non ha fatto lo stesso il social più importante di tutti, l’azienda che controlla Facebook, Instagram, WhatsApp. Inacettabile.
Ma questo movimento ha fatto breccia nel cuore e nelle tasche delle aziende che hanno deciso di boicottare Facebook, interrompendo la pubblicità sul social, le quali rappresentano il 99% delle entrate del social medium.
Chi ha aderito al movimento Stop Hate for Profit? Vediamo nelle righe che seguono quali sono le aziende che hanno stoppato la propria pubblicità sui social, aderendo di fatto al gruppo.
L’elenco delle aziende che hanno aderito al movimento Stop Hate for Profit
Ecco di seguito l’elenco delle aziende che hanno aderito al movimento Stop Hate for Profit.
Adidas
La società di abbigliamento sportivo Adidas ha detto lunedì che sta mettendo in pausa la pubblicità su Facebook e Instagram su base globale.
Una nota societaria fa sapere:
“I contenuti online razzisti, discriminatori e odiosi non hanno posto nel nostro marchio o nella società. Mentre ci concentriamo sulle migliori pratiche all’interno della nostra azienda e delle nostre comunità per garantire un cambiamento duraturo nella lotta contro il razzismo, Adidas e Reebok sospenderanno anche la pubblicità su Facebook e Instagram a livello globale per tutto luglio”.
La società non ha tuttavia dichiarato di aderire formalmente al boicottaggio dell’inserzionista #StopHateForProfit, organizzato da gruppi per i diritti civili.
Arc’teryx
Lo stesso ha deciso di fare l’azienda di moda, che sospenderà la pubblicità su Facebook fino alla fine di luglio.
Ben & Jerry’s
Anche l’azienda produttrice di gelati ha aderito alla protesta. E in una nota societaria, l’azienda fa sapere:
“Chiediamo a Facebook, Inc. di intraprendere le azioni chiare e inequivocabili richieste dalla campagna per impedire che la sua piattaforma venga utilizzata per diffondere e amplificare il razzismo e l’odio”.
Beam Suntory
L’azienda produttrice di liquori, aderisce alla campagna contro Facebook.
In una nota fa sapere:
“Sosteniamo ciò che è giusto e sosteniamo tutti coloro che sono impegnati nella lotta contro l’odio, il razzismo e il pregiudizio. Speriamo che questa azione collettiva aiuti a catalizzare cambiamenti positivi e responsabilità e valuteremo il nostro approccio pubblicitario oltre luglio, in attesa della risposta di Facebook”.
Coca-Cola
Anche il noto brand ha deciso di stoppare ogni azione pubblicitaria sul noto social.
Come fa sapere un suo portavoce in una dichiarazione ufficiale:
“Ci dedicheremo del tempo a rivalutare i nostri standard e le nostre politiche pubblicitarie per determinare se le revisioni sono necessarie internamente e cosa dovremmo aspettarci dai nostri partner di social media per liberare le piattaforme di odio, violenza e contenuti inappropriati. Gli faremo sapere che ci aspettiamo una maggiore responsabilità, azione e trasparenza da parte loro”.
Diageo
Una delle principali aziende che investe in pubblicità su Facebook è Diageo, che possiede oltre 200 marchi, alcuni dei quali molto conosciuti come Smirnoff.
Bauer
Anche l’azienda di moda Bauer aderisce al movimento e ha deciso di dire stop alle pubblicità su Facebook fino alla fine di luglio.
Ford
L’azienda del settore automotive Ford ha deciso di interrompere la pubblicità per i prossimi 30 giorni. In una dichiarazione ufficiale ha dichiarato:
“L’esistenza di contenuti che includono discorsi di odio, violenza e ingiustizia razziale su piattaforme social deve essere sradicata. Siamo impegnati attivamente nelle iniziative del settore guidate dall’Associazione degli inserzionisti nazionali per promuovere maggiore responsabilità, trasparenza e misurazioni affidabili per ripulire l’ecosistema digitale e dei social media”.
Honda
Anche l’azienda automobilistica giapponese ha intrapreso la stessa azione e in una nota ha dichiarato:
“Per il mese di luglio, la Honda americana tratterrà la sua pubblicità su Facebook e Instagram, scegliendo di opporsi alle persone unite dall’odio e dal razzismo. Si tratta di un allineamento con i valori della nostra azienda, che sono fondati sul rispetto umano”.
HP
Anche HP sospenderà la pubblicità sui social e ogni piattaforma nella quale riscontri comportamenti inappropriati.
L’azienda ha investito nell’ultimo anno circa 25 milioni di $ in pubblicità su Facebook.
Levi Strauss
Il noto brand di jeans e moda ha deciso di sospendere le proprie campagne pubblicitarie su Facebook e Instagram fino a quando noterà questi comportamenti di incitamento all’odio. Anche il brand ha aderito al movimento.
Magnolia Pictures
Lo studio di Hollywood ha deciso di interrompere la pubblicità dei propri film in uscita come segno di protesta nei confronti di Facebook.
Microsoft
Il gigante Microsoft scende in campo e si unisce al movimento.
Chris Capossela, Chief Marketing Officer di Microsoft, ha scritto in un recente post che mentre il ritiro della società da Facebook non fa parte di alcuna iniziativa di boicottaggio, la decisione di Microsoft potrebbe “continuare fino ad agosto”.
“In base alle preoccupazioni che avevamo a maggio abbiamo sospeso tutte le spese dei media su Facebook / Instagram negli Stati Uniti e successivamente abbiamo sospeso tutte le spese su Facebook / Instagram in tutto il mondo”, ha scritto Capossela.
Starbucks
Una delle aziende che spende di più su Facebook e Instagram è Starbucks, che da sola investe ogni anno 95 milioni di $ in pubblicità sulle piattaforme social.
“Crediamo nel riunire le comunità, sia di persona che online, e siamo contrari al discorso di odio”, ha affermato Starbucks nella dichiarazione. “Riteniamo che sia necessario fare di più per creare comunità online accoglienti e inclusive e riteniamo che sia i leader aziendali sia i responsabili politici debbano riunirsi per influenzare il vero cambiamento”.
Unilever
Anche la holding Unilever si unisce alla protesta e sospende con immediatezza ogni sorta di pubblicità sui social di Mark Zuckerberg.
Altri brand che hanno aderito al boicottaggio
Ecco le altre aziende che hanno aderito alla protesta:
Birchbox
Blue Bottle Coffee
Clorox
Dashlane
Denny’s
Eileen Fisher
Hershey’s
JanSport
Patagonia
Patreon
Pfizer
Puma
The North Face
REI
Upwork
Vans
Verizon
Vertex
Per chiunque voglia saperne di più sul movimento, può farlo al seguente indirizzo: