Start-up e buoni pasto: Il welfare che piace ai lavoratori
Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e l’attrattiva di ottenere benefit correlati è aumentata notevolmente. I buoni pasto sono la soluzione di welfare aziendale che offre vantaggi ai collaboratori e ai datori di lavoro
Negli ultimi anni le aziende, specialmente le start-up, hanno compreso quanto sia importante curare il rapporto con i propri lavoratori, assicurando molteplici vantaggi contrattuali. La deducibilità dei buoni pasto per ditte individuali e liberi professionisti rientra tra i vantaggi citati.
Cosa sono i buoni pasto
I buoni pasto riguardano somme di denaro utilizzabili per fare la spesa in tantissimi supermercati convenzionati o acquistare il pranzo presso bar e ristoranti nei pressi dell’ufficio. Solitamente i buoni pasto sono una valida alternativa alle mense aziendali, che comportano – spesso – costi eccessivi per il datore di lavoro.
L’importanza del welfare aziendale
Senza ricorrere a particolari tecnicismi, il welfare aziendale corrisponde a una serie di vantaggi offerti da un’azienda per favorire maggior benessere. I buoni pasto rientrano tra le forme di welfare più richieste dai dipendenti, migliorando il legame tra datore e lavoratore. I benefici principali derivanti da questa forma di attenzione rivolta ai lavoratori includono un rapporto vita-lavoro più equilibrato e una significativa riduzione dello stress. Come i lavoratori, anche le aziende traggono importanti benefici dal welfare aziendale non solo di ordine fiscale, ma anche nel campo delle risorse umane.
Buoni pasto elettronici o cartacei: qual è la differenza
Nel pratico è possibile distinguere due principali tipi di buoni pasto: cartacei ed elettronici. Il buono pasto cartaceo consiste di un libretto composto da un determinato numero di buoni staccabili. I buoni pasto elettronici funzionano in maniera simile, con la differenza che l’importo viene caricato su una carta con chip o app.
Chi può beneficiare dei buoni pasto?
La scelta di offrire i buoni pasto nell’ambito del rapporto di lavoro permette alle aziende di fidelizzare il dipendente. Nel caso delle start-up, i buoni pasto sono molto utili per risultare attrattivi e coinvolgere giovani professionisti nel progetto. Tale forma di retribuzione aggiuntiva spetta ai lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, a prescindere che si tratti di un full-time o part-time.
In aggiunta a questa categoria di lavoratori, anche liberi professionisti, ditte individuali e agenti di commercio possono acquistare e utilizzare i buoni pasto. Grazie al decreto 122/2017 del MISE, la possibilità di sfruttare i buoni pasto è stata estesa anche a coloro che hanno un rapporto di collaborazione non necessariamente subordinato al datore di lavoro. In tal caso, i liberi professionisti possono dedurre il 75% dei costi sostenuti, per l’acquisto di bevande e alimenti, per un importo pari al 2% dei compensi relativi al periodo d’imposta. Le imprese individuali possono dedurre un quantitativo di spese adibito alla somministrazione di alimenti e bevande pari al 75%. Un’ulteriore categoria di lavoratori che può ricevere i buoni pasto include coloro che lavorano in smart working.