ICT e AI

Shopping con ChatGPT: tutto quello che c’è da sapere

Shopping con ChatGPT: tutto quello che c’è da sapere su questa nuova tendenza, nel post a cura di StartUp Mag

Ci troviamo in piena rivoluzione digitale, grazie allo sviluppo e al lancio di nuovi programmi di Intelligenza Artificale Generativa.

Un programma su tutti sta destando particolare interesse: stiamo parlando ovviamente di ChatGPT di OpenAI. In attesa di vedere cosa sarà capace di fare Bard di Google, possiamo già iniziare a comprendere come questa nuova tecnologia, applicata al mondo del web, potrebbe davvero rappresentare una svolta per tanti brand. Anche in chiave shopping online. Infatti, come si apprende anche da un interessante articolo a cura di Inc.com, gli utenti stanno iniziando ad usare ChatGPT a mo di consigliere per lo shopping.

Negli ultimi mesi, Matt Bahr, fondatore e CEO della società di sondaggi post-acquisto Fairing, con sede a New York City, ha notato una tendenza emergente. Alla domanda su come hanno sentito parlare per la prima volta di un prodotto o di un marchio, i clienti hanno dato una nuova risposta: ChatGPT.

Finora, i clienti hanno trovato prodotti tramite ChatGPT, effettuando ricerche relativamente aperte, afferma Bahr. Ad una domanda a un sondaggio post-acquisto per un marchio di gioielli, un utente ha affermato di aver chiesto a ChatGPT di consigliare un regalo per la moglie. La risposta è stata di acquistare un modello della marca in questione. Cosa che poi è avvenuta.

Se un tempo gli utenti effettuavano le proprie ricerche sul web attraverso motori di ricerca, adesso la tendenza vede l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Se ChatGPT viene addestrato con i dati che arrivano fino a settembre 2021, con la versione Plus, gli utenti possono attivare  la navigazione web aggiornata. Per cui varrebbe la pena studiare questa tendenza. Lavorando, infatti, con i propri siti in chiave SEO si potrebbe favorire la scansione da parte di ChatGPT, restituendone elenchi di prodotti e consigli utili agli utenti che richiedono info in merito ad un genere di prodotto o consigli sulle funzionalità d’uso.

William Underwood, CEO e co-fondatore di Optiversal, un fornitore di contenuti e soluzioni di merchandising con sede a San Pietroburgo, in Florida, che lavora per grandi partner di vendita al dettaglio come Petco e Best Buy, afferma:

Il modo migliore per ottimizzare il proprio sito per ChatGPT è attraverso un’estensione di ciò che gli specialisti SEO dei grandi marchi di vendita al dettaglio stanno già facendo, come il targeting di parole chiave a coda lunga, determinato search intent e keyword orientate alla ricerca”.

Per meglio comprendere come usare determinate keyword per il tuo sito, occorre pensare ai motivi per cui un prodotto potrebbe attrarre un cliente. Per fare questo, occorrerebbe guardare alle recensioni dei tuoi clienti. Ad esempio, se un cliente di un brand di gioielli scrive in una recensione di aver regalato una collana di diamanti alla moglie, potrebbe essere vantaggioso, per quel brand, inserire quella collana come un articolo da regalare nella descrizione del prodotto e negli annunci di ricerca a pagamento su Google.

Importante è la funzione d’uso del prodotto. Poiché potrebbe essere questa la motivazione a ricercare consigli utili su ChatGPT. Inoltre, i marchi dovrebbero capire quali sono le domande che i clienti si pongono sui loro prodotti, dandone risposta preventivamente sul proprio sito.

Una volta compresa l’intenzione dell’acquirente nei confronti del marchio e dalla tipologia di prodotto, potresti lavorare con tutti i possibili strumenti media a disposizione (pagine web del tuo sito, guest post su blog e giornali online, comunicati stampa, post social, video, immagini) che rispondano all’intent dell’utente, così da favorire la scannerizzazione di ChatGPT e la risposta a quell’intento, suggerendo il tuo brand/prodotto su richiesta da parte dell’utente. Le piccole imprese dovrebbero, inoltre, cercare nicchie specifiche che i loro prodotti possano riempire.

Ryan Pamplin, co-founder e CEO della compagnia BlendJet e utilizzatore di ChatGPT, afferma:

“Devi essere un po’ più specifico se vuoi competere. Invece di promuovere una bicicletta come la “migliore mountain bike sotto i 500 dollari”, ad esempio, sarebbe meglio evidenziare un caso d’uso specifico, come “mountain bike per percorrere l’Appalachian Trail”.

Conclusioni

Se tutte queste indicazioni sono comunque già parte integrante di una strategia SEO del brand, adesso con ChatGPT e l’IA generativa, tutto questo diviene ancora più importante. Poiché si andrà a competere con i concorrenti su un’unica risposta e non su una serp dei primi 10 risultati (ammesso che sia ancora così). Uno sforzo maggiore, ma dalla resa altissima.

Anche se siamo ancora agli inizi, consigliamo ai brand di iniziare a studiare il fenomeno IA generativo e il modo in cui poterne ottenere un vantaggio competitivo.

Nei prossimi anni le sfide di mercato si giocheranno proprio su questo campo. Buona fortuna!