Psicologia delle dipendenze, gioco d’azzardo e social media di pari passo

Nel 2021 tecnologia, innovazione, sviluppo, sono concetti che vanno ormai di pari passo. Da qui sono nate start-up che hanno sfruttato gli ultimi progressi. E si sa quanto questi mezzi siano fondamentali in tutti i campi, psicologia compresa. La psicologia ha trovato nuova linfa dalle innovazioni digitali.

In particolare la psicologia delle dipendenze, quel ramo della psicologia che si occupa studiare motivi e cause delle dipendenze. Anche in questo campo la psicologia ha dato via ad una serie di start-up utili alla prevenzione e cura delle dipendenze. Psicologia, tecnologie HMD e passione sono stati, per esempio, i pilastri del progetto innovativo nato per le cure alla dipendenza dal gioco d’azzardo, una idea di start-up sperimentata a Verona negli ultimi sette anni. Questa start-up ha sfruttato la Computer Graphic 3D ed una app specifica di realtà virtuale immersiva per curare le dipendenze dal gioco d’azzardo, quelle che vengono definite ludopatie.

Il tutto è nato da un progetto nato dalla passione e dalla volontà di offrire un nuovo, importante contributo al ramo psicologico. Intanto, secondo uno articolo pubblicato su ilMattino, i Millennials controllano lo smartphone circa 150 volte al giorno, ovverosia una ogni nove minuti. Il che denuncia una dipendenza totale. Questo anche perché tutto è progettato in funzione dell’engagment, del collegare perennemente tutti gli utenti. E dare sfogo alla dopamina, una sostanza prodotta dal cervello. Sono gli stessi machine learning adottati nella progettazione delle slot machine online e dei videogiochi.

I social media utilizzano le stesse tecniche delle sale da gioco per creare dipendenze psicologiche e radicare i loro prodotti nelle vite di ciascuno. Secondo uno studio pubblicato da Giochidislots inoltre, l’aggiunta di videogiochi sulle piattaforme social ha consentito la nascita di loop ludici, circoli viziosi di gioco fatti di partite veloci, ricompense da guadagnare, amici da sfidare, livelli da scalare. 

Il meccanismo delle ricompense dei videogiochi presenti sui social network  è una declinazione di quello che in psicologia comportamentale si chiama “rinforzo variabile”: si premia l’utente con una vincita o con una gratificazione di quando in quando, secondo schemi predefiniti. Un sistema conosciuto anche da sviluppatori di slot machine, ma non è finalizzato a rendere i giocatori dipendenti. L’analogia tra chi gioca d’azzardo e il maniaco dei social media è difficile da evitare, secondo alcuni esperti del settore.

Al punto che per molti lo smartphone è “la slot machine nelle nostre tasche”, così come tutte le nostre azioni siano rivolte ad una forma occulta di clickbait.

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