Pneumatici per veicoli, la nuova classifica mondiale 2022 dei produttori
Prime posizioni stabili, anche se c’è un cambio sul terzo gradino del podio, e tante variazioni anche nelle posizioni successive: come ogni anno, la fine di giugno è il momento in cui viene pubblicata la nuova classifica dei produttori di pneumatici per veicoli, stilata sulla base dei fatturati ufficiali (e dei dati comunicati). Scopriamo quindi tutte le novità del 2022.
Classifica dei maggiori produttori di gomme 2022
A fare i conti in tasca alle grazie aziende del settore pneumatici, per così dire, è come da tradizione il gruppo editoriale europeo di cui fa parte anche PneusNews, specializzato esclusivamente sulle gomme e nella comunicazione B2B, che ogni anno pubblica la classifica mondiale dei produttori in tre lingue e testate (inglese, italiano e tedesco).
A livello generale, è interessare scoprire che nel 2021 le vendite di pneumatici sono tornate a crescere, trainando anche il mercato dei ricambi per auto, su tutti i canali disponibili: il segno più è confermato anche dal portale italiano Euroimport Pneumatici, che ha rivelato come le vendite online di pneumatici auto siano aumentate del 30 per cento rispetto al già positivo 2020 (con tendenza positiva anche in questo primo semestre del 2022).
Questo clima favorevole – al netto delle criticità del settore e delle difficoltà nella logistica e nell’approvvigionamento di alcune materie prime – si riflette anche nella classifica dei maggiori produttori di gomme 2022, provocando qualche “scossone” alle storiche posizioni.
La top ten: cosa cambia al vertice
Il generale movimento non ha scalfito le prime due posizioni assolute, dove restano rispettivamente Michelin e Bridgestone: il marchio francese (che ha spodestato i rivali nipponici nel 2021) ha mantenuto il vertice rintuzzando l’attacco di Bridgestone, che pure ha annunciato un fatturato globale superiore (ma la differenza la fa il fatturato nei soli pneumatici, che vede prevalere ancora Michelin, seppur di poco, ovvero 23.3 miliardi contro 23 miliardi, appena 300 milioni di euro di distanza).
Cambia invece la medaglia di bronzo, perché sul terzo gradino del podio sale Goodyear che, forte anche del completamento dell’acquisizione dell’azienda Cooper, ha superato così Continental (che pure ha comunicato un incremento del 10 per cento rispetto ai risultati dello scorso anno e ha un fatturato globale su cui gli pneumatici pesano “solo” per il 35 per cento, mentre il resto deriva dalla produzione OE di componentistica sia di ricambi per l’aftermarket).
Al quinto posto troviamo un altro brand giapponese, la Sumitomo, che resta stabile e precede un altro marchio in risalita, la Pirelli, che scambia nuovamente posizione con Hankook, che torna quindi al posto 7. Non ci sono modifiche nelle altre posizioni della top10, dove ci sono quindi rispettivamente Yokohama, ZC Rubber e Maxxis, proprio come nella classifica dell’anno scorso.
L’analisi delle altre posizioni in classifica
Estendendo l’analisi alle altre posizioni dopo la dieci, non si notano particolari variazioni di rilievo: fanno eccezione lo scambio tra Apollo Tyre e Sailun, che occupano ora i posti numero 15 e 16 invertendosi rispetto allo scorso anno, e le risalite di due specialisti come Kumho e Nokian, che ora sono in posizione 16 e 17.
La sorpresa più grande è l’approdo in top20 (posizione 19) da parte di Titan, uno dei maggiori produttori di pneumatici fuoristrada del Nord America (produce anche gli pneumatici per Caterpillar, tra l’altro), che fa un bel balzo rispetto alla posizione 24 dello scorso anno.
Per quanto riguarda la graduatoria successiva, si segnalano due new entry: Prometeon, che con vendite superiori al miliardo di euro si piazza subito al 25esimo posto, e Jiangsu General Science and Technology che arriva al 31° posto con circa 600 milioni di euro.