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Pagamenti digitali in Cina: ne parliamo con Alice Di Diego

Pagamenti digitali in Cina: ne parliamo con Alice Di Diego

Oggi trattiamo un argomento davvero interessante, ovvero di pagamenti digitali, un topic che attira l’attenzione di tanti. Ne parliamo con Alice Di Diego che ci fornirà il suo parere in merito allo sviluppo di questi sistemi in Cina e le differenze con i paesi occidentali.

  • Ciao raccontaci di te e della società di consulenza per la quale lavori..

Ciao a tutti, sono Alice, Partner di EGGsist. Eggsist è una società di diritto cinese attiva nella digitalizzazione delle aziende con sede a Pechino, Hong Kong e Milano. Supportiamo i nostri clienti occidentali nell’implementazione delle proprie attività di business  in Cina, attraverso strategie digitali. Oltre all’attività di consulenza, offriamo ai nostri clienti servizi di digital marketing e di supporto tecnologico anche nel nostro Paese: ad esempio le aziende che hanno come audience il consumatore cinese (ex. mall, retailers, musei, hotels etc), il quale utilizzerà canali di comunicazioni differenti dai classici conosciuti in Occidente. In questo caso costruiamo una strategia digitale a supporto dell’Inbound Tourism in  EU & Italia.

pagamenti digitali

  • Web Marketing Festival: raccontaci la tua esperienza e in generale il tuo intervento..

Questa è la seconda edizione per noi di EGGsist come speaker al Web Marketing Festival!

L’evento è davvero coinvolgente e l’organizzazione impeccabile. Considerato il topic dello scorso anno sullo scenario digitale in Cina, per questa edizione ho voluto dare spazio alle opportunità per le imprese anche nel nostro Paese per far comprendere che ci sono diverse tecnologie integrabili nei piani di marketing e comunicazione 020 (online e offline) delle aziende italiane; ho portato inoltre alcune best practice dei nostri cugini francesi, che sono effettivamente un pò più avanti rispetto a noi italiani quando si parla di Cina!

pagamenti digitali cina

  • Pagamenti digitali: quali differenze tra Italia e Cina?

Purtroppo l’Italia ha ancora molta strada da fare se parliamo di mobile payment e digitalizzazione dei processi di pagamento, qualcosa che invece in Cina è più che consolidato: il confronto tra le due realtà è quasi inesistente.

Infatti la Cina si pone come società cashless, dove il contante non è più il re dei giochi, ma possiamo dire che sia stato quasi dimenticato: tra gennaio e ottobre dello scorso anno il totale delle transazioni processate tramite smartphone ammontano a ben 81 trilioni di yuan (l’equivalente di 12,8 trilioni di dollari).

Secondo una previsione di eMarketer il 61% dei utenti nel mondo che utilizzano il mobile per processare pagamenti vivono in Cina.

Shelleen Shum, analista presso eMarketer dichiara che entro il 2021 il 79,3% degli utenti smartphone cinesi scannerizzerà e pagherà tramite POS; negli Usa e in Germania solo il 23% e 15% degli utenti adotteranno questa soluzione.

pagamenti digitali in cina

Ma quindi, come mai i cinesi prediligono l’utilizzo del cellulare per le proprie transazioni? E come ha fatto il paese a trasformarsi così rapidamente in una cashless society?

Due sono essenzialmente le condizioni che hanno permesso un cambiamento così rapido e importante: la crescita esponenziale degli acquisti online (con relativo sviluppo di e-commerce) e la mancanza di opzioni valide per il pagamento in contanti.

I pagamenti tramite WeChat Pay ed Alipay risultano essere più veloci, snelli e sicuramente più comodi: occorre semplicemente scansionare o generare un QR code e il gioco è fatto!

La Cina è avanti sotto ogni punto di vista: secondo un report pubblicato da KMPG, Fintech100, le prime quattro società fintech sono appunto cinesi.

Ant Financial, la piattaforma di pagamenti più grande al mondo, occupa la prima posizione. Per citare altri player importanti, al 6° posto troviamo Lufax 陆金所 (Shanghai Lujiazui International Financial Asset Exchange) è la società finanziaria più grande di tutta la Cina.

come funziona alipay

  • QR Code: perché qui non sono così di moda?

I primi QR code sono stati ideati nel 1994 dalla compagnia giapponese Denso Wave e sono giunti in Italia nel 2000.

Le opinioni riguardo all’utilizzo di questa tecnologia in Italia, sono discordanti. Alcuni sono convinti che siano poco utilizzati, altri incoraggiano il loro impiego in settori svariati.

Ciò che possiamo dire con certezza è che in Italia si registra un aumento di interesse per questo preciso argomento, con un picco a partire dal 2015. 

Secondo una ricerca promossa da ComScore MobiLens, l’utilizzatore medio italiano che ricorre frequentemente a tecnologie QR code, presenta le seguenti caratteristiche:

  • uomo di circa 22-55 anni;
  • ubicato in Lombardia;
  • scannerizzazione di 3 QR code nel corso del mese e prevalentemente durante il week-end, in caso di acquisti o di prenotazione di una vacanza, e si vuole magari ottenere un piccolo sconto per mezzo della scannerizzazione di un QR code.

Scopriamo insieme in che contesti viene maggiormente impiegata questa tecnologia: grandi aziende coma la Barilla lo utilizzano già da tempo. Innovazione di Barilla è la proposta di un’etichetta intelligente, scansionando il QR code presente sulle confezioni. Il consumatore potrà avere accesso al sito mobile che svela l’intera filiera di produzione e trasformazione dei prodotti.

Esempi di questo genere sono molteplici: le aziende italiane prediligono l’utilizzo di QR code quando hanno l’esigenza di:

  • mostrare approfondimenti su servizi e prodotti;
  • per fornire dettagli su eventi o novità particolari;
  • per offrire agli utenti sconti, promozioni oppure offerte speciali;
  • per permettere di scaricare applicazioni;

 

  • Pagamenti con app: cosa ha spinto i cinesi ad utilizzare WeChat e Alipay

Oggi, possiamo definire la Cina come una realtà mobile first: il valore di transazioni processate tramite mobile, come accennato precedentemente, è davvero alto.

L’uso di contanti in Cina è stato quasi del tutto superato: molti dei cinesi intervistati sostengono che utilizzare app quali WeChat Pay e Alipay sia davvero più comodo, più veloce e in alcuni casi anche più sicuro.

Li Guangyu, responsabile di pagamenti per servizi urbani presso Ant Financial, sostiene che questo rapido cambiamento e preferenza del mobile, sia dovuta ad una mancanza di fiducia nella societàMa non tutti sono della stessa opinione: c’è chi crede che questa variazione derivi più che altro da un fattore culturale.

Quando è stato creato Alipay nel 2003, l’obiettivo primario era quello di cercare di lenire questo problema: aumentando la fiducia del consumatore si è riusciti a correggere anche il problema connesso ai pagamenti.

L’uso di carte di carte di credito è iniziato a declinare a partire dal 2008.

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  • Turismo in Italia: chi si muove meglio verso queste tecnologie per accogliere i turisti asiatici nel nostro paese? Che consigli ti senti di dare ai commercianti e gestori di strutture ricettive? Esiste se non erro un semplice strumento per adeguarsi…

Esistono realtà molto più avanti in questo senso rispetto a noi: parliamo di Paesi nord-europei, Gran Bretagna, Francia.

L’Italia, anche se leggermente indietro, sta iniziando a muoversi in modo da riuscire ad agevolare i clienti e turisti cinesi che vengono nel nostro paese.

Secondo il Politecnico di Milano, i problemi alla base di questo rallentamento sarebbero una mancanza di cultura e di infrastrutture.

Il 7 Marzo 2018, presso la sede di Bovisa, sono stati condivisi dati davvero importanti che ci permettono di comprendere a che punto siamo e su cosa dobbiamo lavorare.Tuttavia viene anche sottolineato più volte come il Mobile Payment, dal 2017, stia decollando anche in Italia. Aumentano il numero di utilizzatori di mobile payments e cresce la consapevolezza insieme alla necessità di evolversi e abbracciare “nuove tecnologie”.

Si prevede un continuo incremento destinato ad aumentare nei prossimi anni, raggiungendo i 100 miliardi di euro del 2020.

Lo smartphone sta diventando un elemento trainante nell’innovazione dei pagamenti. Tuttavia l’introduzione di servizi all’interno dei Mobile Wallet non è ancora del tutto completata.

Pensiamo che Alipay è arrivato in Italia a marzo dell’anno scorso: Unicredit, grazie all’accordo con il colosso di mobile payments cinese, offrendo ai suoi clienti la possibilità di integrare questo sistema di pagamento.

Settori come retail F&B, fashion e lusso, sono coloro che prediligono l’utilizzo di queste particolari tecnologie e che hanno già implementato soluzioni di questo genere. Un esempio fra tutti Eataly, eccellenza italiana nel settore food & beverage è stata una delle prime realtà ad implementare Alipay come ulteriore modalità di pagamento

pagamenti digitali eataly

  • Torniamo a noi: prossimi passi professionali? Cosa ti aspetti dalla seconda parte del 2018?

Stiamo preparando una serie di progetti per diversi eventi che avranno luogo in Cina da settembre in poi, dove saranno presenti aziende italiane alla ricerca di opportunità di business e il digitale oggi non è più un optional ma è un MUST!

L’obiettivo del nostro team italiano è di far crescere l’awareness di questi colossi del FINTECH cinese qui in Italia: quest’anno abbiamo infatti lanciato un nostro blog e un progetto editoriale innovativo, una Videoseries sul mondo WeChat, completamente in italiano, dove raccontiamo gli step per essere presenti sul canale e per comunicare e vendere in modo efficace al 1 miliardo di utenti presenti!

Grazie mille come sempre e alla prossima!

Ringraziamo Alice Di Diego e la società EGGsist per la disponibilità a concederci quest’intervista!

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