Formazione

Mobilità infermieri: cos’è e come funziona

Gli infermieri rientrano tra le categorie professionali che possono sfruttare un particolare meccanismo previsto per il pubblico impiego: la mobilità. Questa possibilità si concretizza in presenza di determinate condizioni e può essere attuata nel rispetto di precise modalità di attuazione. In questo articolo, vediamo in cosa consiste la mobilità per gli infermieri e come funziona in concreto.

Cosa si intende per mobilità

Attorno al concetto di mobilità nel pubblico impiego c’è una certa confusione. In linea generale, si tratta di un meccanismo – disciplinato da norme ben precise – al quale possono fare ricorso le pubbliche amministrazioni per ‘ricollocare’ il personale dipendente, in presenza di motivi, quali difficoltà finanziarie o un sovrannumero in organico. La ricollocazione può avvenire in diversi modi, a seconda di come viene messa in atto dall’ente di competenza.

La mobilità guidata è appannaggio esclusivo delle pubbliche amministrazioni; il dipendente può essere ricollocato all’interno dello stesso ente (in tal caso, si parla di mobilità interna) oppure in una divisione differente (mobilità intercom-dipartimentale). La nuova collocazione è congruente con quella precedente: il dipendente può essere assegnato a funzioni differenti ma, in genere, non tali da richiedere competenze differenti. Anche l’inquadramento retributivo resta il medesimo. La mobilità esterna, invece, prevede che il lavoratore venga ricollocato presso un’amministrazione diversa da quella dove era impiegato in precedenza. In tal caso, è necessario che l’ente di destinazione abbia la capacità assuntiva necessaria.

In aggiunta, esiste un’altra opzione, la mobilità per interscambio; si tratta di un meccanismo diverso, che consente al dipendente di ‘scambiare’ la propria posizione con un lavoratore impiegato presso un’altra amministrazione. Questo meccanismo prevede che si realizzino due condizioni: la compatibilità tra le due posizioni lavorative (per mansioni e retribuzione) e l’approvazione di entrambi gli enti coinvolti.

Come funziona

La mobilità è uno strumento che viene utilizzato prevalentemente dalle amministrazioni e dagli enti pubblici, per implementare una migliore gestione delle risorse e del personale. Dal punto di vista pratico, il meccanismo è molto semplice: l’ente che intende farvi ricorso, indice un bando di concorso per selezionare il personale da inserire nel proprio organico. I lavoratori interessati partecipano alla procedura di selezione, secondo le modalità indicate dall’ente organizzatore.

La mobilità volontaria e l’interscambio, invece, funzionano in maniera diversa, in quanto si fondano sull’iniziativa personale del dipendente. Questi, infatti, inoltra richiesta presso l’ente in cui intende lavorare a seguito della ricollocazione; quest’ultima può essere effettuata solo se l’amministrazione di destinazione ha un posto disponibile oppure, nel caso dell’interscambio, ci sia un altro dipendente disposto a prenderne il posto.

La mobilità per gli infermieri

I dipendenti del settore infermieristico possono usufruire della mobilità secondo gli stessi criteri validi per gli altri lavoratori del settore pubblico. Per il ricollocamento guidato, sia interno che esterno, è necessario partecipare agli appositi bandi di concorso indetti dalle aziende sanitarie locali o competenti per il territorio. La ricollocazione volontaria per interscambio, invece, può avere luogo solo se, in presenza di una disponibilità congruente con le proprie esigenze di trasferimento, le due amministrazioni avallano lo scambio tra i due dipendenti. In luogo dei bandi di concorso, gli infermieri che intendono usufruire di questo tipo di mobilità devono trovare altri colleghi che abbiano manifestato l’intenzione di cambiare sede di lavoro, trasferendosi presso la propria azienda sanitaria. In sintesi, chi vuole trasferirsi da Roma a Milano, deve trovare un collega disposto a fare il percorso inverso. A tal proposito, è possibile consultare gli annunci per la mobilità infermieri pubblicati dai portali specializzati, come ad esempio concorsipubblici.com, che presentano sezioni apposite dedicate alle richieste di mobilità volontaria. In ogni inserzione viene specificato l’ente di provenienza e quello di destinazione desiderato, con il relativo inquadramento professionale, così da poter verificare nel dettaglio le condizioni per un eventuale trasferimento.

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