Formazione

Lasciare il posto fisso e mettersi in proprio: da dove cominciare?

Grazie alle nuove di agevolazioni fiscali pensate dal Governo per chi avvia una propria attività, come i finanziamenti a fondo perduto, molti lavoratori stanno valutando l’idea di mettersi finalmente in proprio. Per quanto avviare una startup possa però sembrare un passo decisamente entusiasmante, non è comunque una scelta da affrontare senza dedicarvi la giusta attenzione, ma anzi, è necessario studiare con un certo anticipo elementi che vanno dalla forma giuridica adeguata, al portfolio, alle ricerche sui competitor. Vediamo quindi qualche consiglio per chi decide di cominciare questo percorso. 

Trova la forma giuridica che fa per te

Le forme giuridiche che permettono di lavorare in proprio sono diverse, da scegliere in base non solo alle proprie esigenze personali ma anche pensando alle prospettive dell’azienda. Spesso chi inizia sceglie di lavorare da solo, un po’ per provare che succede, un po’ per non affrontare i costi della manodopera. In questo caso, la soluzione può essere semplicemente quella di aprire partita iva o di creare una Ditta individuale. Se invece l’idea è quella di affiancare un familiare, come potrebbe essere un figlio o un fratello, si può costituire una Società di Persone, in accomandita semplice, tipo SAS, o una NSC. Se invece si condivide un progetto un po’ più ampio con altri soci, allora è meglio fondare una Società di Capitali. 

Trova il posto giusto per te

Alcune attività, soprattutto se basate sul telelavoro, possono essere sviluppate dedicando al lavoro una stanza del proprio appartamento. Ma appena si ha la necessità di rapportarsi con gli altri avere un ufficio, anche piccolo, diventa una priorità. Quindi è meglio valutare di attrezzare un locale sin dall’avvio, assicurandosi che sia presente tutto il necessario e collegando subito tutte le utenze. Quando si prende questa scelta, però, è importante riuscire a trovare dei modi per risparmiare, soprattutto quando l’attività è stata appena avviata. A questo proposito, è possibile ad esempio cercare anche su siti di operatori specializzati offerte internet pensate per partita iva, che essendo formulate apposta per i professionisti possano venire incontro alle loro necessità. Lo stesso discorso, poi, è applicabile ovviamente anche alle altre utenze. 

Creare con attenzione il business plan

Senza un piano d’impresa dettagliato oggi non si va da nessuna parte. Per affrontare il mondo del lavoro bisogna avere le idee chiare sull’attività da avviare, quanto costerà acquistare ciò che serve, quanto peseranno le utenze, l’affitto, e le spese di mantenimento. Da non dimenticare poi altri costi essenziali, come ad esempio le eventuali rate del prestito chiesto per l’avvio, la pubblicità, gli investimenti: tutti elementi da tenere in considerazione per comprendere quando si riuscirà a raggiungere il punto di pareggio. Infatti, solo dopo che gli introiti cominceranno a coprire le spese, si potrà considerare l’attività in attivo. 

Fare ricerca sul mercato di riferimento e preparare il giusto portfolio

Ovviamente il business plan deve essere stilato solo dopo aver effettuato adeguate ricerche su quello che è il mercato in cui ci si vuole inserire. Proprio per questa ragione, bisogna conoscere in maniera approfondita le strategie dei competitor, per cercare di batterle sui punti deboli. Solo in questo modo si può costruire una propria strategia d’attacco al settore, per la quale occorre anche preparare un portfolio dettagliato delle proprie competenze e dei lavori già eseguiti. 

 

Avviare una startup può essere una delle più grandi soddisfazioni della propria carriera: per poterla far crescere, però, è necessario riuscire a partire col piede giusto. 

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