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Mania NFT: il caso The Sandbox

Mania NFT: il caso The Sandbox, che permette di acquistare terreni virtuali in blockchain

Si fa un gran parlare di NFT, acronimo di Non Fungible Token, che consente mediante la blockchain di acquistare un oggetto, un gioco digitale, un qualunque elemento in un’unica copia, della quale si diviene il proprietario esclusivo. In questi ultimi mesi si sta assistendo alla vendita in NFT di tantissimi oggetti, perfino il primo tweet di Jack Dorsey è stato venduto in NFT. La mania NFT è in pieno fermento e una delle novità è rappresentata dalla possibilità di acquistare pezzi di terra virtuale in blockchain. Una delle società più attive da questo punto di vista è The Sandbox, una piattaforma in blockchain che mette a disposizione esperienze virtuali con la famosa rete. Questa, negli ultimi mesi, ha messo in vendita mediante mappa i suoi terreni virtuali, che possono essere acquistati in Ethereum e farne ciò che si vuole, anche affittarli ad altri utenti. Nello specifico la piattaforma è composta da 166.464 appezzamenti di terra digitali, venduti già per il 45%. Se inizialmente i lotti costavano relativamente poco (sui 40 $ circa) ad oggi i suoi prezzi sono saliti alle stelle, toccando quota 600 $.

Questi appezzamenti di terra virtuale possono essere utilizzati come meglio si crede: farne una casa, usarla per tenere concerti, coltivare la terra, farne un negozio. Tutto quello che si vuole e quando si vuole. Ma c’è perfino chi acquista il terreno virtuale per investimento, rivendendolo ad un prezzo maggiorato oppure porlo in affitto per altri utenti in cambio di una locazione, che sarà pagata con la moneta locale (Il Sand, moneta realizzata sempre con Ethereum). Un singolo lotto di Land equivale ad uno spazio pari a 96x96x128 metri, ossia a 3072x3072x4096 Voxel, che sono i pixel volumetrici. Un Estate (lotti di terra virtuale di dimensioni maggiori) è invece costituito da un numero di Land variabili tra 9 e 576 unità.

Sono già tante le aziende che hanno investito in terra virtuale: ad esempio, tra le più attive, ritroviamo Atari a Binance, passando per i fratelli Winklevoss, e Ken Howery, co-fondatore di Paypal. Sono tanti che stanno acquistano lotti di terra virtuale anche per pubblicizzare i propri marchi, magari costruendo un negozio virtuale dove vendere in NFT i propri prodotti/servizi, ricavandone anche un profitto reale, in criptovaluta.

La mania, o meglio la rivoluzione NFT è appena cominciata.

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