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La nuova moda delle start up di gaming

Il mondo del gioco continua a macinare chilometri. E strizza l’occhio anche alle nuove generazioni, sia per quanto riguarda al profilo utente sia, soprattutto, per quanto riguarda i lavoratori. Il settore del gaming è infatti tra quelli che stanno richiedendo nuove figure professionali, in un trend che non finirà a breve. Secondo quanto riporta Giochidislots, il mondo del gioco online crescerà in maniera esorbitante entro nel 2026. 

E a trainarlo sarà ancora il sottosegmento del gambling, che ha fatto prevedere agli esperti un aumento del 46,3% nel 2020, grazie alle prestazioni e al successo di piattaforme come Lottomatica, Snaitech, Sisal, Planetwin365 ed Eurobet. Una crescita che, stando a quanto si legge nel rapporto di EGBA, le entrate totali del settore cresceranno del 7,5%. Per questo sempre più start up stanno guardando a questo settore per diversificare le loro offerte. 

A Roma con il Cinecittà Game Hub

Il primo esempio, lanciato a dicembre dello scorso anno, di innovazione e sviluppo di start up dedicate al gaming, è quello di Roma, nato da un’idea della Regione Lazio, del Ministero della Cultura e di Cinecittà SpA, insieme a partner del calibro di Sony, Acer, Epic Games e IIDEA. Un progetto, quello del Cinecittà Game Hub, che mette insieme dieci start up in cento giorni, per proporre al mercato titoli forti e di grande impatto. “Si tratta di una iniziativa rilevante, avviata con un bando pubblico di Lazio Innova e di Cinecittà che ha permesso di selezionare dieci startup promettenti” ha spiegato Nicola Maccanico, amministratore delegato di Cinecittà, una “una sfida strategica per guardare al futuro. Avere qui dieci start up, 7 costituite e 3 in fase di costituzione, è un modo per guardare avanti, specie ora che il mondo dell’audiovisivo ha smesso di pensare ai videogiochi con diffidenza”.

L’idea di Torino

Un’idea che avevano già avuto a Torino nell’estate dello scorso anno, quando Microsoft e 34BigThings avevano dato origine al primo progetto italiano per le start up di gaming. Una mossa per mettere le mani su un mercato che nel 2020 ha generato un giro d’affari di oltre 2 miliardi di euro. Ma non solo, spiega Massimo Lapucci, Ceo di OGR Torino: “l’obiettivo è quello di valorizzare e attrarre talenti in città, coltivandone la cultura imprenditoriale e creando collaborazioni con altri attori di rilievo a livello globale”.