Innovazione nel settore food: Whole Foods 365
Whole foods 365: innovazione nel settore food e salvaguardia dei negozi locali
Tutti conosciamo Whole Foods? Si tratta di una grande catena distributiva statunitense nata nei primi anni ’80, precisamente in Texas. Si tratta di una catena localizzata in nord America (Canada e Stati Uniti) ed in Nord Europa (ahimè, attualmente solo in Inghilterra).
La recente innovazione nel settore food, che vede la crescita dei mercati del prodotto biologico e a Km 0, non ha ancora visto un parallelo calo del prezzo dei prodotti, circostanza motivata dagli ancora elevati costi di produzione. In tal modo il prodotto resta riservato soltanto all’elite di consumatori ad elevato reddito.
Allo scopo di “democratizzare” il mercato, Whole Foods ha introdotto alcune innovazioni nel processo di vendita al dettaglio, introducendo il format “365” e il format “friends”.
Attraverso il format 365 vengono introdotte delle soluzioni che permettono di tagliare i costi e di abbassare di conseguenza, il prezzo al pubblico. Per questo sono messi a disposizione dei consumatori dei tablet, che permettono la lettura della provenienza del prodotto e dei robot, che sostituiscono i commessi, per prelevare i prodotti e anche miscelarli in blend, qualora si tratti di prodotti come legumi o tè ed infusi vari.
Con soli 5 dollari, i consumatori possono così riempire i contenitori a disposizione, con i propri prodotti a piacimento, senza alcuna distinzione di tipo.
Un’altra importante innovazione nel settore food apportata da Whole Foods sono i cosiddetti negozi “friends”. Si tratta di piccoli negozi locali che hanno la possibilità di aprire all’interno degli store, pur mantenendo la propria identità e la propria indipendenza gestionale.
Si risolvono in tal modo due problematiche parecchio importanti in questo particolare periodo storico per il retail: da un lato ciò permette di dare una grossa mano al piccolo commercio locale, attualmente alle prese con problemi di visibilità, dall’altro lato si risolve il problema degli elevati costi fissi di gestione che uno store delle dimensioni di Whole Foods comporta.