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Innovation manager: chi è e di cosa si occupa

Innovation manager: chi è, di cosa si occupa e quanto è sviluppata questa figura nelle PMI italiane, oggi nel post a cura di StartUp Mag

Oggi si fa un gran parlare di Innovazione anche qui in Italia. Questa abbraccia tutti i settori e tutti gli aspetti del nostro vivere quotidiano. Anche in azienda si sente il bisogno di innovare il modo in cui si porta avanti la propria attività, così da andare incontro al cambiamento che stiamo conoscendo negli ultimi anni.

Una delle figure più interessanti, nate con l’avvento delle nuove tecnologie, è quella dell’Innovation Manager. Ma chi è? Di cosa si occupa nello specifico? Le nostre PMI italiane stanno abbracciando la digitalizzazione e i nuovi processi dettati dall’Innovazione? Vediamolo in questo nuovo post a cura di StartUp Mag!

Innovation Manager: chi è e di cosa si occupa?

Prima di tutto andiamo a vedere chi è l’Innovation Manager e di cosa si occupa. Iniziamo quindi con una sua descrizione generale, data da Federmanager:

“L’Innovation Manager è un professionista che deve assicurare la gestione delle attività di un’impresa inerenti i processi di innovazione del business, in termini di processi organizzativi, prodotti e servizi e pensiero manageriale, stimolando la ricerca di soluzioni legate alla digital transformation o trasformazione digitale favorendo culturalmente l’introduzione e il consolidamento di idee innovative in azienda per lo sviluppo di un vantaggio competitivo sul mercato con la conseguente crescita del business.”

Secondo invece la definizione dell’Osservatorio digitale del Politecnico di Milano:

“L’Innovation Manager è quella figura che in azienda svolge la funzione di abilitatore dell’innovazione, ovvero che analizza il contesto in cui l’azienda svolge le sue attività e verifica i processi, per aiutare a trasmettere la cultura digitale a tutti i dipendenti”.

Si tratta quindi di una figura che dovrebbe traghettare l’azienda verso l’innovazione e i nuovi processi, al fine di aumentare la competitività sul mercato di riferimento. Riguarderebbe quindi soprattutto chi ancora non ha adottato quell’insieme di azioni utili per essere in linea con il cambiamento a cui tutti noi stiamo andando incontro.

Anche le PMI hanno bisogno di un Innovation Manager che possa aiutarle nel processo di digitalizzazione.

Il più delle volte è l’imprenditore stesso che diviene Innovation Manager, altre volte invece è un consulente esterno.

PMI italiane: ancora ritardi con il processo di digitalizzazione

Ma le PMI italiane si stanno producendo nello sforzo di dar vita al proprio processo di innovazione e allineamento digitale, al pari delle altre aziende, soprattutto dei paesi tecnologicamente più avanzati?

Una ricerca condotta dall’Osservatorio Innovazione Digitale delle PMI del Politecnico di Milano in collaborazione con Capterra svela chi sono i sostenitori dell’innovazione nelle piccole e medie imprese in Italia.

I risultati della ricerca pongono l’accento ancora oggi nel ritardo delle piccole e medie aziende italiche nei confronti della digitalizzazione. A volte a mancare non sono solo gli strumenti digitali, ma è un vero e proprio un mindset rivolto all’ottimizzazione dei processi aziendali, che consenta ai business di rimanere competitivi grazie a workflow più veloci ed efficienti.

Il risultato di questa ricerca può essere riassunto in un ritardo strutturale delle PMI italiane nei confronti dello sviluppo digitale. Infatti, solo il 31% delle PMI italiche che hanno partecipato al sondaggio ha un team interno dedicato alla digitalizzazione della cultura aziendale e dei processi. Il 69% conferma di avere invece un responsabile all’Innovazione, o Innovation Manager. Del 31% citato prima, il 51% ha un team dedicato all’innovazione e alla digitalizzazione, che è però composto da un numero sparuto di componenti, che varia da 3 a 5 individui.

Il 21% delle PMI intervistate dichiara di non aver neanche identificato una persona che si possa occupare dell’Innovazione, mentre l’8% sembra non curarsi di questa necessità. Infine il 13% ha solo adesso capito quanto sia importante l’introduzione di questo tipo di figura.

In definitiva, solo il 10% delle aziende si affida a profili professionali esterni all’impresa, in grado di innovare e digitalizzare la realtà aziendale, ed essendo esterna, riuscendo anche ad ottimizzare tempi e costi.

Da chi arriva l’Innovazione in azienda?

Dallo studio condotto da Capterra e l’Osservatorio milanese, risulta che tra i principali sponsor dell’innovazione all’interno delle PMI intervistate ci sono:

  • Il responsabile dei progetti digitali/informatici (33%)
  • Il vertice strategico (31%)
  • L’imprenditore o un suo familiare (30%)
  • Un responsabile di dipartimento (19%)
  • Un consulente esterno (12%)
  • Nessuna figura (8%)
  • Un fornitore tecnologico (7%)

Da questa ricerca emerge come la figura dell’Innovation Manager sia preponderante, poiché questo apporta una ventata di novità in azienda e le consente di fare un passo avanti in direzione di una maggiore competitività, che oggi si gioca soprattutto sulla digitalizzazione dei processi produttivi e delle attività aziendali.