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HR Manager: chi è, cosa fa e come torna utile all’azienda

Quando si parla di HR Manager si fa riferimento a una figura che opera all’interno delle aziende come responsabile delle risorse umane. 

Un ruolo che negli ultimi anni ha registrato cambiamenti importanti per via della centralità che hanno assunto le tecnologie di ultima generazione, capaci di portare maggiore flessibilità all’interno dei modelli di business.

Non stupisce, quindi, che sempre più realtà stiano adottando dei programmi specifici per la gestione delle risorse umane: i cosiddetti software HR. Si tratta di soluzioni pensate per semplificare la gestione dei dipendenti, che viene così conseguita con maggiore precisione e velocità.

Qualcosa che permette alle imprese, e agli stessi HR Manager, di adattarsi agli stimoli di un mercato che non dà quasi tempo di pensare: chiede di rispondere agli stimoli in fretta, senza esitazione e senza fare errori.

È per questo che i professionisti delle risorse umane si trovano a creare una sorta di cassetta degli attrezzi digitale che permette loro sia di dare uno sguardo al profitto, ma sempre in relazione allo sviluppo del capitale umano. 

In  tale ottica si rivela indispensabile un approccio di management aziendale dinamico e al passo con i tempi, capace di ottimizzare le opportunità messe in campo dagli ultimi sviluppi dell’informatica.

Di cosa si occupa un esperto di risorse umane?

Per capire meglio in cosa consiste il lavoro di un HR Manager vediamo prima di tutto quali sono le sue mansioni, inerenti tutti gli aspetti che vedono al centro il personale di un’azienda. Ma entriamo più nel dettaglio:

  • Programmazione delle attività aziendali per quanto concerne il personale. Per farlo il manager analizza i flussi della produzione.
  • Attività di recruiter: individuazione delle figure necessarie rispetto alle necessità dell’azienda.
  • Valutazione della forza lavoro, a partire dallo stabilire i percorsi di formazione per la crescita di ogni collaboratore.

Sostanzialmente, l’HR Manager si interessa di aspetti quali selezione, formazione, sviluppo del personale. Per il suo operato risponde a un HR Director o a un dirigente, persino allo stesso titolare: nelle realtà di piccole dimensioni è spesso quest’ultimo a svolgere tale ruolo.

Il compito del responsabile risorse umane è estremamente delicato, in quanto è dalla gestione del capitale umano che passa il valore aggiunto di un’azienda, quando l’attività è legata alla somministrazione di servizi come alla semplice produzione.

Le skills di un HR Manager

Per poter operare al meglio, un buon HR Manager è necessario prima di tutto che conosca le dinamiche interne dell’impresa, quali sono gli obiettivi di crescita, che può contribuire a stabilire, e le strategie per realizzarli.

Non servono per questo ruolo solamente competenze tecniche, ma anche soft skills, non meno determinanti. Fondamentale avere una capacità di leadership, essenziale affinché quanto poi maturato dal professionista venga recepito con autorevolezza dalle altre figure con cui va a relazionarsi.

Sempre a proposito di soft skills un buon HR Manager è necessario che possegga capacità di ascolto, empatia, abilità per quanto riguarda il problem-setting e problem solving.

Dal punto di vista prettamente tecnico si rivelano imprescindibili delle basi importanti in termini di competenze informatiche, essenziali per l’organizzazione efficace del lavoro. Un altro aspetto che appare quanto mai utile è la conoscenza di una lingua straniera.

Un responsabile delle risorse umane contribuisce a creare un ambiente di lavoro coeso e unito, dove le persone rimangono focalizzate sugli obiettivi dell’impresa, ma senza che si creino tensioni.

Oltre a saper lavorare in team, dovrebbe essere multitasking. Si trova infatti coinvolto all’interno dei diversi processi che interessano l’azienda, relazionandosi con l’ultimo arrivato (da lui selezionato) come con le persone che hanno un ruolo decisionale. Nessun aspetto del business gli è estraneo.

L’HR Manager si trova a esprimere l’innovazione attraverso il capitale umano da lui gestito. Per farlo è necessario che non adotti un approccio convenzionale: il suo modo di pensare dovrebbe essere fuori dagli schemi, in maniera da sviluppare soluzioni ingegnose e differenti. 

Se le soluzioni standard non danno frutti o si rivelano poco adatte, dovrà fare in modo di offrire all’azienda delle valide alternative. Questo vale anche per l’individuazione delle figure per ricoprire un determinato ruolo: non sempre la persona più adatta è quella che sembra naturalmente destinata al compito.

Il percorso professionale di un HR Manager

Il percorso per diventare responsabile delle risorse umane solitamente viene effettuato prima di tutto con l’esperienza e spesso all’interno dell’azienda stessa. 

Come abbiamo avuto modo di accennare, tale ruolo può essere ricoperto dallo stesso titolare, questo all’interno specialmente delle PMI.

Il punto di partenza è il conseguimento di un percorso universitario, ad esempio in economia aziendale o in una disciplina con punti di contatto con l’informatica. Altri studi non meno validi sono quelli in psicologia, giurisprudenza, sociologia e psicologia. 

L’ideale è proseguire la formazione, preferibilmente con un master specifico in risorse umane: un requisito a cui le aziende prestano un occhio di riguardo. Se si lavora all’estero la conoscenza delle lingue, a cominciare dall’inglese, appare imprescindibile.

C’è poi un altro fattore da considerare ed è un percorso umano inerente le soft skills, abilità e caratteristiche che un HR Manager dovrebbe essere capace a sviluppare in maniera autonoma e con uno sguardo lungimirante.