Giochi e videogiochi online: gli ultimi dati sul settore
Quali sono i numeri del gioco in Italia? Quello dell’intrattenimento è sempre stato uno dei settori economici più fruttiferi, ma occorre fare un distinguo per poter elaborare al meglio i dati. Non tutti i giochi virtuali, infatti, rientrano a pieno titolo nella categoria dei videogiochi e come se non bastasse alcune attività si svolgono direttamente dal vivo, magari per cercare una vincita da capogiro anziché il semplice divertimento. Basti pensare che in Italia i giochi monitorati dallo Stato registrano oggi entrate per oltre 10 miliardi di euro, un dato di poco inferiore a quello del 2019, quando si superò quota 11 miliardi.
La mole di gioco è aumentata, così come la spesa, che nel 2022 ammontava a quasi 20 miliardi di euro. Per i punti vendita dal vivo si parla comunque di cali dell’8,7%, legati in primis alla flessione degli apparecchi come slot e videolottery. La spesa per l’online, invece, è raddoppiata, complici attrazioni come il poker che popolano le piattaforma di casinò via Internet. In media, gli italiani spendono sui 2.000 euro a testa ogni anno per le attività legate a giochi di questo tipo. Chiaramente sono in pochi ad essere baciati dalla dea bendata, ma rimangono comunque in tanti a sperare nella buona sorte e a continuare a giocare.
Anche i succitati videogiochi vanno forte. Secondo le rilevazioni dell’associazione IIDEA, il volume d’affari si aggira complessivamente sui 2 miliardi di euro per lo Stivale. Il comparto software, che da solo costituisce più di ⅘ del mercato, ha riportato una piccola contrazione: sono diminuite le vendite dei giochi digitali per console e pc, mentre sono aumentate quelle di software fisici, vale a dire dischi e cartucce che si rimediano nei negozi specializzati. Oggi in Italia si contano oltre 14 milioni di gamer, la cui età è compresa tra i 6 e i 65 anni. La quasi totalità dei giocatori, comunque, ha già raggiunto la maggiore età. Non si tratta di un’utenza prettamente maschile: il 42% della platea, infatti, è rappresentato da donne e ragazze. D’altro canto, nel 2023 i videogame sono molto più accessibili rispetto al passato e in tanti si accontentano di giocare da mobile piuttosto che impugnare un controller per pc o console. In tutto il pianeta i videogiocatori sono oltre 3 miliardi, più della metà della popolazione globale, e la spesa dei consumatori di tutto il mondo supera i 90 miliardi di dollari. Nella sola Europa sono 313 milioni i gamer attivi.
Il fatturato generato dalle imprese di produzione tocca in Italia i 150 milioni di euro, un dato nettamente in crescita rispetto al 2021. Il mercato di destinazione è sempre l’Europa, per quanto anche il Nord America tenda a dettare legge su questo campo. Sono sempre di più i professionisti che lavorano nel settore e l’Italia sta formando numerosi developer pronti a sviluppare titoli che possano avere successo anche all’estero. Ciò che manca, però, è una vera politica di sostegno nazionale. Sarebbe il trampolino di lancio ideale per favorire l’espansione dell’Italia sotto questo punto di vista.
In molti ritengono che giochi virtuali e videogame possano essere utili persino per l’apprendimento scolastico nell’ottica dell’alfabetizzazione digitale e delle competenze trasversali. Quella dell’intrattenimento è un’industria in perenne crescita. Se prima i videogiochi venivano quasi demonizzati e considerati distraenti, oggi possono ricoprire un ruolo non indifferente nella preparazione dei più giovani, che hanno l’opportunità di coltivare tramite questi strumenti la loro parte creativa.