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Equity crowdfunding: i consigli di Dynamo

Equity crowdfunding? 10 consigli di Dynamo per avere successo

L’equity crowdfunding è una delle principali attività di raccolta fondi da parte delle startup innovative. Ma non tutti sanno che il successo di una campagna di equity crowdfunding è basata su una buona comunicazione, che al contrario potrebbe mandare all’aria quanto di buono fatto fino a quel momento.

Per aiutare gli startupper in questo genere di attività, abbiamo raccolto i consigli di Salvatore Viola, esperto di comunicazione e co-founder di Dynamo, l’agenzia di marketing e digital PR, che ad oggi ha contribuito a raccogliere oltre 6,5 milioni di euro.

Lo stesso Viola, ha così dichiarato:

«Siamo stati i primi a occuparci di equity crowdfunding, da quando questa forma di investimento è approdata nel nostro Paese. Nel 2016 abbiamo seguito la prima campagna su CrowdFundMe, una delle prime cinque in Italia. Era la raccolta di CleanBnB, la startup degli affitti brevi, che poi abbiamo accompagnato in un secondo round nel 2018 e alla quotazione in Borsa nel 2019. Nel corso degli anni, abbiamo aiutato tante startup a fare crowdfunding: CynnyRepUPBirrificio 620PassiPlayWoodFloky e Seed Money».

Salvatore Viola - DynamoGli errori più comuni che commettono le startup in una campagna di equity crowdfunding

Vediamo allora quali sono gli errori principali da non commettere quando si pianifica e si sviluppa una campagna di equity crowdfunding, nelle righe che seguono!

1 – Non prepararsi in tempo

La cosa importante da non trascurare, in una campagna di equity crowdfunding, è la pianificazione e il tempo che occorre per prepararsi all’evento. Infatti sarebbe utile sfruttare i mesi precedenti per stringere accordi, trovare investitori e pianificare la propria strategia di comunicazione prima di andare online.

2 – Fidarsi delle promesse

Molti founder credono alle promesse di finanziamento fatte da amici, parenti, possibili investitori. In verità solo una piccola parte di queste promesse si tramuta in un reale aiuto alla campagna. Quindi fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

3 – Trascurare i social

Prima di decidere se puntare o meno in una startup, gli investitori guardano da chi è composto il team e il primo canale ad essere controllato è il social LinkedIn. Quindi occorre tenere quanto più professionale possibile questo canale, e sviluppare le proprie strategie utili a comunicare al meglio con questa piattaforma.

4 – Sbagliare il focus

Un altro sbaglio da non commettere nel lancio di una campagna di equity crowdfunding è sbagliare focus. Infatti non si può dire tutto ne sbagliare approccio con i vari investitori.

5 – Non contestualizzare

Ci sono momenti in cui determinati argomenti attirano l’attenzione del pubblico più di altri. Riuscire a dire la cosa giusta al giusto pubblico, è davvero una delle cose più importanti, che distingue una campagna di successo da una meno fortunata.

6 – Non rispettare i giornalisti

Occorre dare la giusta importanza alla carta stampata, anche in digitale. Infatti la stampa (ma direi anche i blog tematici) può essere la nostra principale alleata, ma anche distruggere le nostre ambizioni qualora non si lavori bene lato PR.

7 – Perdere il contatto con la realtà

Rimanere con i piedi per terra e non perdere il contatto con la realtà è un altro consiglio da non prendere sotto-gamba nel mondo delle startup. Infatti alcuni startupper sono convinti che bisognerebbe versare denaro nelle casse della propria startup, senza però capire che il finanziamento è frutto di sacrifici, di un intenso lavoro di relazione e comunicazione.

8 – Puntare solo sui numeri

I numeri rivestono un’importanza chiave per il successo di una campagna di equity crowdfunding. Ma per fare in modo da ottenere i finanziamenti previsti dai nostri piani, occorre puntare anche sulla componente emozionale e l’empatia che i founder riescono a generare.

9 – Stupire con effetti speciali

Il videopitch che accompagna una campagna di equity crowdfunding ha due obiettivi precisi: mostrare il volto dei founder e raccontare l’idea in maniera semplice e coinvolgente, per invogliare ad approfondire l’argomento.

Non bisogna produrre video con effetti speciali o grandi proclami. Le due parole chiave in questo caso sono semplicità e chiarezza.

10 – Sottovalutare il press kit

Il press kit è uno degli elementi di maggiore importanza da allegare ad una campagna di equity crowdfunding. Questo è composto da loghi, foto dei propri uffici e vertici aziendali, video di presentazione e tutto il materiale che può essere riutilizzato da siti e giornali per riportare le notizie che ci riguardano.

Il nostro post dedicato ai consigli in ambito equity crowdfunding, a cura di Dynamo e di Salvatore Viola, termina qui. Alla prossima con gli approfondimenti a cura di StartUp Mag!

2 pensieri riguardo “Equity crowdfunding: i consigli di Dynamo

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