Dietrich Mateschitz, storia dell’imprenditore austriaco che lanciò sul mercato Red Bull
Dietrich Mateschitz, storia dell’imprenditore austriaco che lanciò sul mercato Red Bull, scomparso a 78 anni, oggi su StartUp Mag
Ci ha lasciato Dietrich Mateschitz, uno degli uomini più ricchi al mondo, con un patrimonio pari a 27,4 miliardi di euro, creato dal nulla sul lancio della sua bevanda energetica Red Bull, e successivamente grazie al mondo dello sport.
Ma chi era Dietrich Mateschitz? Come ha creato il suo impero? Scopriamolo nel post dedicato agli Imprenditori nella Storia, a cura del nostro portale. Bentornati!
Indice dei Contenuti
Dietrich Mateschitz, gli inizi
Dietrich Mateschitz nasce a Sankt Marein im Mürztal, in Austria, il 20 maggio del 1944 da una famiglia di origine croata. Entrambi i genitori sono insegnanti delle scuole elementari ma divorziano quando Dietrich è ancora piccolo. Si laurea successivamente all’Università di Vienna, in Economia e Commercio.
Dopo la laurea riesce a trovare impiego presso la società Unilever e successivamente presso Procter & Gamble, dove si fa notare per il lancio di alcuni prodotti di successo, quali, ad esempio, dentifrici e altri oggetti per l’igiene personale.
Il lavoro lo porta a viaggiare molto e, proprio grazie ad uno di questi viaggi, scoprirà il modo di svoltare la sua vita professionale e personale. Infatti, durante un viaggio in Oriente scopre una bevanda energizzante dagli effetti tonificanti e decide di lanciarla in Europa. Nasce Red Bull.
La nascita di Red Bull e l’ascesa di Dietrich Mateschitz come uno degli uomini più ricchi al mondo
Come sia nata Red Bull resta ancora oggi un mistero. Infatti, ritroviamo due versioni della storia: una ambientata in Thailandia, l’altra ad Hong Kong. Entrambe però hanno come protagonista lo stesso Mateschitz, che prova questa bevanda durante questo viaggio di lavoro e, colpito dalla sua efficacia energizzante e tonificante, decide di portarla in Europa. Ci troviamo nel 1984 e Dietrich, per riuscire nella sua nuova attività, decide di licenziarsi come manager e inizia una società con il thailandese Chaleo Yoovidhya. Entrambi investono circa 500.000 euro per il 49% delle quote aziendali della neonata società (l’altro 2% va al figlio del socio di Mateschitz).
Adesso occorre dare un nome e un’identità ben precisa al marchio, che deve adattarsi ai gusti occidentali, sia nel marketing che nel gusto stesso della bevanda. Inoltre, prima di poter iniziare la vendita, l’azienda ha dovuto superare diversi test scientifici, per via dei problemi di dipendenza che questa bevanda suscita in chi la beve (per via della presenza al proprio interno di caffeina e taurina). Per adattarla ai gusti occidentali, viene aggiunta una componente di anidride carbonica.
Adesso occorre però un nome ad effetto, un packaging d’impatto e uno slogan accattivante. Il nome scelto è Red Bull, che nella traduzione dall’inglese non è altro che Toro Rosso. Logo e packaging sono di lunga concertazione: Mateschitz affida il tutto ad un’agenzia pubblicitaria. Ma in due anni vengono rigettati oltre 50 progetti dallo stesso Mateschitz. Alla fine si opta per l’odierno logo che pone in evidenza due tori su uno sfondo rosso. Per il packaging si incontrano molti problemi, un pò come successo per il logo. Infatti, dopo aver optato per una lattina blu e argento, in una ricerca di mercato, in molti rigettano l’idea. Ma l’imprenditore austriaco non demorde e va avanti con la sua idea di business. Sceglie così lo slogan, probabilmente uno dei più riusciti nella storia del marketing e che recita:
Red Bull ti mette le ali
Non sappiamo se le ali le abbia messe ai consumatori, ma di sicuro questo claim mette le ali a Mateschitz, che attorno alla brand identity costruisce il successo della sua bevanda. Anche se i primi anni sono difficili. I consumatori non sono pronti al sapore del prodotto, al suo packaging e alla brand identity di Red Bull.
Solo a partire dal terzo anno di attività questa bevanda pian piano inizia a circolare nel paese austriaco, e successivamente nel resto d’Europa e del Mondo. Inizia soprattutto a circolare nelle feste e in discoteca, in accoppiata ad altre bevande alcoliche come la vodka.
La strategia di marketing di Red Bull
Il successo del brand inizia negli anni ’90, grazie ad una grande campagna di marketing unconventional.
Come dichiarato dallo stesso Mateschitz:
«Abbiamo sempre prediletto un punto di vista più creativo. Noi non portiamo un prodotto ai clienti, portiamo i clienti al prodotto. Red Bull non è un drink, è uno stile di vita».
Mateschitz ha utilizzato strategie di marketing innovative: lancio di feste improvvisate, campioni gratuiti regalati agli studenti, giro nelle città con auto che sul tettino espongono grandi lattine blu e argento della Red Bull.
Inoltre, per promozionare il brand Red Bull organizza eventi sportivi dedicati ad amatori, poi successivamente inizia a sponsorizzare sport estremi. A partire dagli primi anni 2000 inizia a cambiare strategia, fondando essa stessa dei team sportivi, che potessero portare Red Bull nel mondo e farlo attraverso le vittorie.
Mateschitz acquista così squadre di calcio come il Salisburgo o il Lipsia, fonda una scuderia di Formula 1, la Red Bull Racing, la scuderia satellite Toro Rosso, vincendo anche alcuni titolo mondiali, Costruttori e Piloti (questi ultimi con Verstappen e Vettel). Straordinaria inoltre l’impresa, promozionata da Red Bull con Baumgartner, che nel 2012 è il primo paracadutista a rompere il muro del suono, oltre a superare il record di salto da più in alto con il paracadute.
Oggi Red Bull impiega più di 13.000 persone in 172 Paesi, ha un fatturato di circa 8 miliardi di euro e vende quasi 10 miliardi di lattine all’anno.
Vita Privata Dietrich Mateschitz
L’imprenditore austriaco, nonostante non si fosse mai sposato, aveva un figlio. Inoltre, aveva la licenza da pilota e viveva tra Salisburgo, in Austria, e l’isola di Laucala (Figi), acquistata dalla famiglia Forbes nel 2003.
Patrimonio Dietrich Mateschitz
Secondo i ben informati, il patrimonio personale di Dietrich Mateschitz si attesterebbe sui 27,4 miliardi di dollari, che ne facevano uno degli uomini più ricchi al mondo. Il suo patrimonio dovrebbe passare agli eredi designati.
Aforismi Dietrich Mateschitz
Terminiamo il nostro post dedicato all’inventore di Red Bull, con una serie di frasi famose pronunciate durante l’arco della sua carriera. Alla prossima con i post a cura di StartUp Mag!
«Tutti quei manager che vivono costantemente con la valigia in mano, in verità hanno solo due tipi di destino: il divorzio o l’alcolismo»
«La gente non apprezzava il gusto, il logo, il nome. Ma nemmeno questo riuscì a fermarmi: perché è proprio la controversia quella che può mantenere un prodotto vivo»
«Quando ti piace il Rolex vuoi quello originale, non quello falsificato a Taiwan».