Daniele Bartocci (Food & Travel Awards): “sostenibilità parola d’ordine”
Giornalista, pluripremiato professionista del food e giudice del programma tv King of Pizza. Daniele Bartocci ha ricevuto le scorse settimane il prestigioso premio Food&Travel Italia Awards 2022 riservato alle eccellenze italiane del settore. Lo abbiamo raggiunto al telefono per conoscere da vicino la sua opinione sulle tendenze attuali e sui trend futuri del mondo food.
“A mio modo di vedere alimenti light e proteici ma in particolar modo prodotti come biologico, vegetariano e vegano stanno entrando sempre di più nel gergo comune degli operatori Normal Trade– Horeca (Hotel, Restaurant, Café) che devono oggi più che mai analizzare il mercato di riferimento con estrema oculatezza e lungimiranza- fa sapere Daniele Bartocci – Tecnologie innovative a livello produttivo e processuale, implementazione a 360° gradi della customer satisfaction, altresì della personalizzazione di una proposta (ad hoc) in grado di apportare valore aggiunto e rivolta anche agli sportivi e ai giovani protagonisti del domani, andranno a rappresentare un autentico plus nelle scelte di business aziendale 2.0. A mio modesto avviso, inoltre, la produzione alimentare dovrà divenire sempre più efficiente ossia sempre più smart e green, puntando su packaging eco friendly, o meglio ancora plant-based bio-based (ad es. con rif. a foreste gestite in modo responsabile e consapevole) e su modelli di sicurezza alimentare, tracciabilità della filiera e sostenibilità ambientale, nonché su canoni di comunicazione incentrati su particolari storytelling in grado di accaparrarsi fette di mercato tramite narrazioni dinamiche e coinvolgenti”.
Daniele Bartocci, top 30 Bar Awards: “Vi svelo la mia visione food tech”
Daniele Bartocci, che oggi opera all’interno del management di una nota realtà agroalimentare, è da sempre assai sensibile alle tematiche sportive (recente vincitore del Premio Cesarini come miglior giornalista giovane), della food communication e della sostenibilità, invitato alla cerimonia dei recenti Green Vision Awards 98000 di Milano. Ha vinto, tra i vari premi, anche l’Innovation&Leadership Le Fonti Awards 2022 a Milano come Professionista dell’Anno Giornalismo e Comunicazione e il Millennium Awards riservato ai migliori talenti millennials italiani. In queste settimane Bartocci è rientrato tra i migliori professionisti d’Italia (Top30) del food&beverage al premio Bar Awards 2022. “Sono davvero felice per gli ultimi riconoscimenti ricevuti, continuerò con motivazione e perspicacia a lavorare nel modo più efficace possibile”. Bartocci ha analizzato con attenzione: “A mio avviso l’elemento tecnologico e il concetto vasto di innovazione non devono assolutamente mai perdere di vista il rispetto della Tradizione. Il cosiddetto fattore T che ancora oggi, nei tempi della rivoluzione digitale e in un’epoca in cui ci si interfaccia con un’audience più consapevole grazie all’espansione incontrastata del World Wide Web, può andare a costituireun valore in grado di contraddistinguersi rispetto ai competitors di settore, ciò può valere per numerose realtà del settore alimentare e non”. Sul termine difoodtech: “Il concetto di FoodTech, molto in voga nei tempi odierni, intende rendere più efficiente e sostenibile il settore alimentare nelle diverse sfaccettature, a livello di produzione, di consumo, di delivery, marketing e di comunicazione. A mio avviso non si deve però mai dimenticare le origini di un prodotto, la brand identity ovvero la tradizione, il proprio territorio, la territorialità che in un’ottica di storytelling ancora oggi può fare veramente la differenza all’interno di una specifica missionimprenditoriale. In estrema sintesi, per quello che mi riguarda, concluderei in questo modo. Ben venga ovviamente lo sviluppo tecnologico (magari anche la blockchain nel comparto alimentare), ben accetti i modelli innovativi digitali del b2b il cui utilizzo credo andrà a incrementarsi nel prossimo futuro, ben accetta la tecnologia di processo e di prodotto applicata al panorama del food, bene gli slogan ambientalistici o che puntano su ecologia di sistema, ma a patto che non ci siano particolari compromessi, abusi e/o strumentalizzazioni a tal proposito. Un po’ come quello che avviene (all’estero ma non solo) per il nostro Made in Italy e per il termine gourmet che potrebbero essere valorizzati, se rispettati determinati vincoli e parametri, ancora e molto di più in giro per il mondo…”.
Salvaguardia della cultura alimentare secondo il giornalista Daniele Bartocci
Parlando di cultura alimentare, l’Italia è numero uno indiscusso secondo il giornalista Daniele Bartocci, vincitore in queste settimane in Valle d’Aosta del premio Margherita (per la comunicazione food) in memoria della prima Regina d’Italia: “Credo nello stesso tempo che fuori dal nostro paese ci sia un palato medio molto ma molto inferiore rispetto al nostro. So che qualche realtà aziendale fa ad esempio due differenti linee di prodotto, una per il mercato italiano e una riservata al mercato estero, proprio per il motivo indicato sopra. Cito infine un aneddoto: sono stato in viaggio di nozze, tre mesi fa, in Costa Azzurra e onestamente mi sono trovato non bene a livello culinario. W il food italiano!Voglio sperare che onestamente a livello UE non ci siano particolari logiche di business egoistiche che vogliano penalizzare l’eccellenza Made in Italy nel mondo. Tuttavia credo non perderemo mai la nostra identità italiana a livello food. E la stragrande maggioranza degli italiani si dichiara disponibile a pagare qualcosina in più pur di non perdere la garanzia dell’origine Made in Italy. Non credo nemmeno che ameremo mai cibi sintetici, polveri o similari. E per questo sarebbe dura accettare quella che in Europa talvolta vogliono etichettare come dieta green a discapito di vini e carni italiane viste ‘stranamente’ come fattori di rischio. I nostri prodotti, le nostre eccellenze agroalimentari devono essere promosse e protette in lungo e in largo, perché appunto siamo i numeri uno.Mi spiace sentir parlare di farine di insetti o cibi sintetici… Sostenibilità ambientale, salvaguardia del benessere animale e cucina green sicuramente sì, sono termini importanti ma anche qui a patto che non ci siano stravolgimenti, abusi o strumentalizzazioni”.