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Crollo delle criptovalute a Gennaio: è scoppiata la bolla?

Crollo delle criptovalute: cosa è accaduto

A Gennaio c’è stato un forte crollo delle criptovalute, registrando perdite che vanno dal -20% al -50%. Ad esempio a inizio Febbraio il Bitcoin era in perdita del 23% rispetto ai valori dell’ultimo mese.

Con questa premessa iniziamo la nostra analisi. Sia ben chiaro: non intendiamo incentivare nessuno e in nessun modo a investire o a disinvestire nelle criptomonete.

Gli eventi chiave che possono aver influenzato questa forte oscillazione di Gennaio sono 3 e partiamo con l’analizzare il primo in ordine cronologico.

Personaggi di spicco si esprimono sulle Criptomonete

Warren Buffet, terzo uomo più ricco del mondo e una vita passata nella finanza, il 10 Gennaio dichiara: “per ciò che concerne le criptovalute, posso affermare quasi con certezza che finirà male. Quando e come, sono cose che non conosco”. Un messaggio cosi forte pronunciato da una persona di spicco può sicuramente aver avuto influenza su migliaia se non milioni di persone.

Pochi giorni dopo Ravi Menon, numero uno della Banca Centrale di Singapore gli fa eco dicendo: “Spero che quando la febbre sarà passata conseguentemente al grande crollo delle criptovalute cui assisteremo, si salvi almeno la tecnologia sottostante, decisamente più degna di nota dell’uso che fino ad oggi se n’è fatto: la blockchain.

warren buffet

Chiude un grosso Exchange

Quasi in contemporanea alle affermazioni di questi due uomini importanti è accaduto un altro fatto sconvolgente: ha chiuso Bitconnect. Per chi non lo conoscesse, Bitconnect era un exchange che aveva fondato anche una sua criptomoneta. La particolarità di questo exchange era che prometteva interessi da capogiro, fino anche al 40% al mese, se si depositavano BTC e se si tenevano “fermi”. In base all’ammontare dei Bitcoin prestati arrivavano ulteriori premi per la volatilità della criptovaluta. Ovviamente l’odore di schema Ponzi lo si sentiva lontano un miglio.

bitconnect

Cina, India e Corea fuori dalla Criptofinanza?

Il terzo evento è avvenuto il 18 Gennaio. In quel giorno sono arrivate notizie preoccupanti da Cina e Corea in merito alle criptomonete. In particolare hanno cominciato a diffondersi rumors riguardo ad un’ipotetica proibizione delle criptovalute in Corea del Sud e del mining in Cina. Proibire il mining in Cina con la quantità di persone e di hardware a disposizione, sicuramente può avere una fortissima influenza sulle blockchain e quindi sul mercato criptofinanziario globale. Inoltre anche l’India ultimamente si è detta a contraria all’uso delle criptovalute dal punto di vista transazionale.

Il crollo delle criptovalute può essere dovuto anche a questo?

criptovalute

La BCE fa un sondaggio sui Bitcoin

In parallelo pochi giorni dopo i rumors su Cina e Corea, la Banca Centrale Europea ha lanciato un sondaggio sul suo account Twitter, chiedendo un parere agli internauti sull’utilizzo dei Bitcoin e Altcoin come alternativa alle monete tradizionali. La cosa più sconvolgente è che hanno risposto in circa 30.000 con il 75% dei voti a favore dell’adozione dei Bitcoin come politica monetaria. Anche qui c’è da fare un’ulteriore considerazione, ovvero che il pubblico degli internauti a cui è stato destinato il sondaggio probabilmente è più propenso ad un cambiamento di questo genere piuttosto che un pubblico composto anche da persone anziane e contrarie alla tecnologia.

bce

Conclusioni

Dopo questa analisi voglio concludere con il mio personale parere sul crollo delle criptovalute e mi auguro che i nostri lettori lo prendano solo e soltanto come un’opinione personale sulla quale riflettere. Guardando l’andamento degli ultimi sei mesi del 2017, i prezzi e i valori delle maggiori criptomonete sono letteralmente schizzati alle stelle. Credo che in uno scenario del genere sia normale e quasi inevitabile il crollo di Gennaio. In ogni mercato finanziario e a quanto pare anche in quello criptofinanziario, si susseguono cicli di alti e bassi. Per questo motivo io non griderei al bagno di sangue e ne tanto meno allo scoppio della bolla. Nonostante questo, io personalmente mi tengo lontano dall’acquisto dei Bitcoin perché è la blockchain meno prestante e meno utile tra quelle attualmente presenti sul mercato. Il Bitcoin potrebbe essere utilizzato come una commodity, il problema è che le commodity esistono e la gente ne accetta il valore perché sono fisiche e tangibili. Al contrario il Bitcoin è virtuale e al momento non c’è nulla, se non la speranza, a sostegno del suo valore.

Scrivi il tuo parere sull’argomento lasciando un commento qui sotto e se hai informazioni di altri fenomeni sulle criptomonete che vuoi segnalare, manda una mail a info@startupmag.it

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