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Calcio e tecnologia: crowdfunding e blockchain per costruire gli stadi italiani?

Calcio e tecnologia per ammodernare i nostri stadi

Calcio e tecnologia possono anche andare a braccetto. Infatti dopo il VAR inserito in serie A adesso si parla di blockchain e crowdfunding, che presto potrebbero essere utilizzati per la costruzione di stadi di proprietà da parte delle società di calcio, che si farebbero in questo modo aiutare dai tifosi, non avendo fondi disponibili per la realizzazione dei loro templi pallonari.

Non è utopia ed è già successo in Italia: si pensi ad esempio al mini-bond emesso dal Frosinone utilizzando la piattaforma Tifosy per finanziare quello che è a tutti gli effetti un esperimento super-riuscito. Si tratta del primo stadio in Italia costruito utilizzando una piattaforma di crowdfunding, in questo caso Tifosy appunto, una piattaforma che è stata lanciata in Inghilterra da Gianluca Vialli, ex calciatore di Sampdoria, Juventus e Chelsea.

Dopo il crowdfunding, la prossima tecnologia sotto osservazione per la costruzione di nuovi stadi è la blockchain!

Al tema è stato dedicato un approfondimento su Fintastico dove, rilanciando un precedente spunto pubblicato sul portale spagnolo Inmocrowd, è stato sviluppato il concetto di “tokenizzazione” applicato al mercato immobiliare che può quindi essere rilanciato anche nel calcio.

Che cos’è la tokenizzazione?

La tokenizzazione è un metodo per convertire i diritti di una risorsa in un gettone o appunto token digitale. Espresso in altro modo, è il processo di conversione dei diritti di un bene in un token digitale all’interno della blockchain. In questo modo si fa in modo che tutti coloro che abbiano partecipato al finanziamento dello stadio abbiano token digitali.

A che cosa darebbe diritto questo token?

Il token darebbe diritto ad uno smart contract o contratto intelligente, cioè a partecipazioni ai flussi di cassa generati dallo stadio. Il tifoso o investitore diventerebbe in teoria proprietario di una piccola parte dello stadio. In linea teorica però, perchè non esistono leggi che permettano di trasferire una proprietà immobiliare attraverso blockhain. Almeno per il momento. In Italia la proprietà si trasferisce in conformità con le leggi italiane e non in conformità con il codice che fa funzionare una blockchain. Quindi per ora i token non danno diritto a proprietà dello stadio.

La legge non è ancora matura ad una tecnologia così avanzata. Figurarsi in Italia.

Un esempio: lo stadio di Roma

Per il nuovo Stadio della Roma, ad esempio, si parla di investimenti che dovrebbero sfiorare i 2 miliardi di euro effettuati da privati e che prevederanno anche un museo, un centro commerciale, i campi di allenamento, spazi verdi e piste ciclabili a fare da contorno al terreno di gioco.

Utilizzando i token e la tecnologia blockchain si potrebbe lanciare un token che viene messo a disposizione di chi voglia partecipare al finanziamento dello stadio. Si da un nome al token (ad esempio ROMX), un valore iniziale e si finanzia la costruzione del nuovo stadio.

Il crowdfunding immobiliare

Per aggirare l’ostacolo dettato dal sistema legislativo però ci hanno pensato le piattaforme di crowdfunding immobiliare che utilizzano la tecnologia blockchain per finanziare le opere immobiliari. In questo caso la piattaforma acquista l’immobile e successivamente emette il token, così da esserne il proprietario, mentre i possessori dei token possono finanziare la realizzazione dell’opera, ma senza divenirne proprietari. Così acquirenti e venditori non hanno altra scelta che affidarsi alle promesse dell’intermediario. In questa direzione si sta muovendo ad esempio Housers, che proprio in un’intervista su Fintastico ha fatto sapere di stare lavorando ad una soluzione tecnologica che sfrutti la tecnologia blockchain e renda più liquido il settore immobiliare.

Insomma, che gli stadi di calcio italiani siano obsoleti è un dato di fatto. Per poter rimanere al passo coi tempi l’unica soluzione disponibile secondo noi è far scendere in campo i tifosi, che sono gli unici i veri proprietari di un brand calcistico fino a prova contraria. Anche perchè senza tifosi non ci sarebbe il calcio.

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