ICT e AI

Allarme Robot Killer: le nazioni cominciano ad attrezzarsi

Allarme Robot Killer: le nazioni cominciano ad attrezzarsi

Si tratta di un progetto sviluppato da una delle più prestigiose università sudcoreane, in partnership con Hanwha System, che sta facendo preoccupare moltissimi ricercatori in tutto il mondo, portandoli addirittura a boicottare l’università stessa.

Il progetto è quello del Robot Killer, armi autonome, che se sviluppato, potrebbe portare conseguenze nefaste.

Il progetto che si chiama “Centro di convergenza della difesa nazionale e intelligenza artificiale”, ha spinto 50 ricercatori di 30 diversi paesi, alla redazione di una lettera aperta in cui esprimono “profonda preoccupazione” per la creazione del progetto, che ha come obiettivo lo sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale per attrezzature militari autonome e il rischio, come evidenziato dagli scienziati stessi, è quello di creare armi che “permettano di combattere ad una velocità senza precedenti”, nonché “essere usate da despoti e terroristi contro i civili”, la lettera afferma ovviamente che la tecnologia dovrebbe “migliorare la vita umana, invece di distruggerla”.

Tra i firmatari del documento di protesta contro questa iniziativa dell’università sudcoreana – che ricordiamo, è una delle più prestigiose di quel paese – vi sono scienziati britannici, canadesi e tedeschi, i quali hanno preso la decisione di boicottare l’ateneo fino a quando non darà idonee garanzie di non sviluppare più armi autonome che non abbiamo la possibilità di un significativo controllo umano.

Ma come rispondono i diretti interessati alle accuse che ormai giungono da tutto il mondo scientifico?

L’università risponde che il progetto in questione non è incentrato su armi autonome incontrollabili e che violino l’etica e la dignità umana. Se questa potrebbe sembrare ad una prima lettura una risposta da manuale, è ancora più interessante capire chi sia il partner dell’ateneo e vedere qual è la sua versione.

Hanwha System è un’azienda produttrice di armi e in particolare le note bombe a grappolo, vietatissime in più di centoventi paesi. L’azienda ha affermato che l’obiettivo non è quello di sviluppare armi killer ma soltanto di “controllare in remoto le tecnologie volte a ridurre le perdite”.

Insomma stiamo giungendo anche ai robot killer e speriamo che non si giunga all’inevitabile distruzione dell’essere umano, come accade nei film di fantascienza. 

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