Fertilizzanti chimici: la tecnica green dell’acquaponica
Fertilizzanti chimici: la tecnica green dell’acquaponica per allentare la crisi grazie all’azienda The Circle
Ci troviamo in un periodo storico molto complesso, dove urgono provvedimenti seri per allentare la crisi economica e anche ambientale, quest’ultima dovuta all’inquinamento. La guerra in Ucraina ha ancora di più messo in ginocchio il settore agricolo, abituato alle importazioni di fertilizzanti dai paesi dell’ex blocco sovietico. Infatti, durante l’anno 2021 l’Italia ha importato circa 65 milioni di euro di fertilizzanti dalla Russia, 20 milioni dalla Bielorussia e 55 milioni dall’Ucraina. Con la guerra tutto ciò si è bloccato. Occorre quindi trovare una soluzione per tamponare la crisi e perchè no, rendersi meno dipendenti dalle importazioni estere oltre che trovare una soluzione green al problema dei fertilizzanti chimici. L’impresa The Circle ha proposto la sua soluzione, molto interessante, per ridurre l’approvvigionamento di fertilizzanti: stiamo parlando dell’acquaponica. La notizia ci viene data da Forbes.
Nello specifico quest’azienda, la più grande in Europa per ciò che concerne l’acquaponica, utilizza i materiali di scarto dei pesci d’acqua dolce come ammoniaca e feci, per produrre fertilizzanti da impiegare nel campo agricolo.
Per fare questo utilizza dei bacini acquaponici artificiali, dove vivono determinate specie di acqua dolce, come carpe koi e tilapie. Queste producono ammoniaca e feci, la cui acqua viene filtrata verso un biofiltro che contiene batteri in grado di scindere le molecole di ammoniaca in nitriti e nitrati di azoto, ossia il principale nutriente delle piante. L’acqua così ottenuta viene pompata verso la pianta dall’alto verso il basso.
L’impatto positivo sull’ambiente derivante la tecnica dell’acquaponica
Abbiamo già accennato all’impatto positivo in agricoltura della tecnica dell’acquaponica. Nello specifico, andiamo a valutare il risparmio di acqua e CO2 derivante questa tecnica. Secondo The Circle, l’utilizzo di questa tecnica consente il risparmio di circa 135 litri di acqua per kg di prodotto, di 33.000 kg/anno di CO2 non immessa in atmosfera e la riduzione di oltre il 90% di immissioni inquinanti con un abbattimento, inoltre, del lavoro usurante per l’operatore agricolo.
Thomas Marino, cofounder di The Circle, ha così commentato:
“Il principio alla base della nostra tecnologia è che in natura non esistono scarti, è tutto un riciclo. Una soluzione alla crisi che il settore agricolo sta affrontando esiste, così come gli incentivi da parte dell’Unione Europea per implementarla: l’acquaponica”.
Chi è The Circle?
The Circle è la prima azienda di acquaponica in Italia e nasce nel 2017 a Roma da un’intuizione di Valerio Ciotola, Simone Cofini, Lorenzo Garreffa e Thomas Marino, giovanissimi imprenditori classe 1992. Ad oggi l’azienda è proprietaria del più grande impianto di acquaponica in Europa e questa intuizione ha già richiamato l’attenzione di diversi produttori, interessati a questa soluzione che coniuga rispetto per la Terra e anche produttività, alla base di qualsiasi business. Il fatto che ciò venga da quattro ragazzi italiani e giovanissimi non può che far piacere e onore. E’ questa la classe imprenditoriale che ci piace mostrare e dare spazio sul nostro portale. Avanti tutta!